ALGHERO - Il campo rom di Alghero ritorna prepotentemente all'attenzione dell'agenda politica locale. Lo scorso sabato si è svolta un'assemblea straordinaria con alcuni esponenti della maggioranza che hanno comunicato al Comitato di borgata e agli abitanti dello stesso campo che la soluzione percorribile - ma temporanea - è lo spostamento dell'insediamento in parte del terreno individuato nella passata legislatura, poco più avanti (e sul lato opposto) rispetto all'insediamento attuale [GUARDA LE FOTO DEL 2011]. Una riunione svolta «all'insaputa di tutti i residenti» protesta Pino Nurra in una lettera inviata alla redazione del Quotidiano di Alghero, ma sottoscritta da molti giuliani.

«Il sindaco e i suoi collaboratori hanno deciso che il campo rom verrà spostato temporaneamente nel terreno che aveva precedentemente deciso il tanto criticato ex sindaco Tedde» denunciano sconsolati i residenti. «Una caramella zuccherata - prosegue - ai membri del nostro Comitato di quartiere, che tranne per qualche rappresentante, ha accolto la notizia passivo ed inerme». «Si è trattato di un incontro interlocutorio» precisa invece il presidente del Comitato, Luciano Solinas, che riferisce l'intenzione del sindaco di comunicare una decisione ufficiale entro pochi giorni pur ammettendo che il trasferimento è «l'ipotesi più gettonata» e riservandosi «il ruolo di portavoce delle istanze della cittadinanza» che incontrerà in un'assemblea aperta sabato 4 maggio - alle 18 - nel Centro di aggregazione nel Lungomare Rovigno.

Ma non paiono esserci all'orizzonte altre alternative, ancor più alla luce dell'ordinanza di sgombero che verrà firmata nelle prossime ore dal primo cittadino, come conferma ad Alguer.it l'assessore all'Ambiente Elena Riva: «la decisione mira a risolvere l'emergenza di inquinamento, dopodiché l'obiettivo è l'integrazione così come vuole l'Europa». Un progetto ambizioso ma di cui non si conosce ancora l'entità del fondo regionale dal quale attingere. Si tratterebbe infatti di arginare l'emergenza, alla luce anche dell'alto tasso d'inquinamento dei terreni all'Arenosu, in cui sarebbero abbondantemente superati i limiti ammessi dalla legge in ordine ad alcune sostanze altamente tossiche e gravemente pericolose (si parla di diossine e Pcb in quantità elevata) [LEGGI].

Per molti residenti di Fertilia però, il trasloco è solo «un colpo gobbo» evidenziando come l'ultimo incontro «abbia sovvertito praticamente tutto quello che si era detto nella riunione preliminare svoltasi alcuni mesi fa davanti a molti abitanti di Fertilia e soprattutto in campagna elettorale». Si tratterà insomma di capire tempi e modi del trasferimento, ma soprattutto far capire che si stanno studiando soluzioni alternative di inclusione sociale, come peraltro enunciato anche in campagna elettorale da molte forze che oggi governano Sant'Anna. Senza un chiaro ed efficace coinvolgimento della popolazione giuliana insomma, il rischio è altissimo. «Noi dobbiamo dire basta» è il grido di allarme che parte da Fertilia, dove si studiano azioni di protesta comuni, dai picchetti al blocco della strada e addirittura dell'aeroporto: «sono disposto a mettere le tende davanti al terreno prescelto se necessario», minaccia Pino Nurra.