Antonio Burruni
30 aprile 2013
Pittura: le Luci Plastiche di Sergio Canu
Alguer.it e SassariNews.it hanno incontrato Sergio Canu. Intervista al 37enne pittore oristanese nel suo atelier, mentre sta realizzando le opere per la sua prossima mostra
ORISTANO - Alguer.it e SassariNews.it hanno incontrato Sergio Canu. Intervista al 37enne pittore oristanese nel suo atelier, mentre sta realizzando le opere per la sua prossima mostra.
Quando hai iniziato a dipingere?
«Più o meno dai tempi della scuola superiore».
Descrivi in due parole la tua pittura.
«Si chiama “Luci Plastiche” ed è un manifesto pubblicitario che promuove l’anima, incarnata per noi materialisti, nella nostra parte femminile».
Da cosa nasce?
«Da tanti dialoghi con me stesso».
Qual è il luogo più importante nel quale hai esposto le tue opere?
«Sicuramente lo scorso anno, a Roma, nelle Sale del Bramante».
Qual è il riconoscimento più importante che hai ricevuto?
«Quello delle persone che vengono a visitare le mie mostre e vanno via soddisfatti».
Parlando di un riconoscimento istituzionale?
«La nomina di “Ambasciatore dell’arte del Mediterraneo”, insignitomi dai Cavalieri Templari della Civetta al Palazzo della provincia di Brindisi, lo scorso novembre».
Le Istituzioni italiane quanta attenzione riservano all’arte?
«Ultimamente poca e controversa»-
E nella tua città?
«Apparentemente tanta, ma…» e glissa sorridendo ancora amaro.
Cos’è l’arte per te?
«In generale, il confronto quotidiano con il mondo».
Che strada sta prendendo l’arte nel mondo?
«Beh, questo penso che lo sapremo solo fra qualche anno».
Spesso si vedono in giro delle mostre della cosiddetta “Arte Contemporanea”, per le quali molti gridano allo scandalo, che ne pensi?
«L’arte è un linguaggio e per capirla bisogna conoscerlo. D’altra parte, spesso si infiltrano personaggi molto discutibili, che in nome dell’arte realizzano istallazioni e fanno le cosiddette “performance” che oggi vanno tanto di moda. Ma poi, vai ad approfondire e ti accorgi che tutto finisce lì: l’unica arma che hanno è quella di stupire o provocare senza avere nessuna cognizione!».
Dopo questa, forse qualche tuo “collega” potrebbe sentirsi offeso.
«Mah, peggio per lui», ride.
Facci i nomi di tre grandi artisti contemporanei, secondo i tuoi gusti.
«Koons, Hirst, Murakami, Schnabel, Richter».
Ma sono più di tre…
«Sì, ma forse in questo momento sono i più grandi. Sicuramente lo sono per me».
Hai fatto solo nomi stranieri. Un artista italiano contemporaneo che apprezzi?
«Omar Galliani».
Nella foto: Un’opera di Sergio Canu
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