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P.P. 10 aprile 2013
Alzheimer: aumentano i casi in Sardegna
La sesta giornata nazionale per la lotta alla malattia neurodegenerativa, svoltasi a Cagliari sabato scorso, nella principale via Garibaldi, ha visto la partecipazione massiccia di tanti cittadini. Nella nostra regione, in netto aumento anche la mortalità per demenze e malattie del sistema nervoso
Alzheimer: aumentano i casi in Sardegna

CAGLIARI - La sesta giornata nazionale per la lotta all’Alzheimer dal titolo “Senza ricordi non hai futuro: non permettere all’Alzheimer di cancellare il tuo domani”, organizzata da Anap e Ancos di Confartigianato Persone Sardegna, si è conclusa sabato scorso con la massiccia partecipazione dei cittadini. In tanti hanno visitato il gazebo informativo allestito in via Garibaldi a Cagliari, per compilare i questionari, raccolti in collaborazione con la Croce Rossa Italiana, il dipartimento di scienze cardiovascolari, respiratorie, nefrologiche e geriatriche dell’Università La Sapienza di Roma e la Fimeg, la Federazione italiana medici geriatri. Inoltre è stato distribuito materiale informativo anche sulla corretta alimentazione e su come combattere il colesterolo.

Secondo i dati del rapporto elaborato dall’ufficio studi nazionale di Confartigianato, dal titolo “Salute mentale, anziani e assistenza”, su dati Istat, tra il 2006 e il 2011, la speranza di vita in Sardegna, è aumentata per gli uomini di 1 anno (quasi 78 anni di media) e per le donne di 4 mesi (85 anni in media). Secondo le previsioni dell’Istat, l’ ”indice di dipendenza” degli anziani della Sardegna (ovvero il rapporto tra la popolazione con 65 anni e più e la popolazione in età attiva 15-65 anni,) passerà dal 24,5% per gli uomini e dal 32,6% delle donne (attuale) al 70,1% degli uomini e al 89,1% nel 2050.

Nella nostra regione, in netto aumento anche la mortalità per demenze e malattie del sistema nervoso. Tra il 2006 e il 2009, nelle persone con più di 65 anni, tali decessi sono cresciuti del 9%, ovvero +10% per gli uomini e +8,3% per le donne. L’Alzheimer e le demenze senili, generano una elevata pressione anche sulla domanda di servizi ospedalieri. Nel 2010, il tasso di ospedalizzazione per i disturbi mentali senili, in Sardegna è di 53,4% ogni 10mila abitanti. «Il nostro obiettivo finale è quello di creare una rete sociale, medica ed accademica che possa ovviare ai limiti e alle carenze del sistema assistenziale italiano» dichiara Paola Montis Presidente Regionale dell’Anap (associazione nazionale anziani e pensionati) di Confartigianato.

Un importante servizio per l'assistenza degli anziani colpiti da malattie neurodegenerative e da demenze senili, è rappresentato dal servizio di assistenza domiciliare integrata (Adi) che rappresenta una tipologia di assistenza alternativa al ricovero ospedaliero e che presenta vantaggi per la qualità della vita del paziente conclude Montis. Nonostante la grande rilevanza di questa forma di assistenza il numero medio di anziani presi in carico è ancora basso. In Sardegna si è passati dall’1,1% del 2005 (nazionale 2,9%) al 2,5% del 2010 (nazionale 4,1%).

Foto d'archivio



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