ALGHERO - Sul caso che sta tenendo banco nella scena politica algherese, lo sfratto della società Amatori dal campo di Maria Pia, interviene solo oggi l'Alguerugby, l'altra società sportiva rugbistica cittadina nata nel 2010 da una costola della stessa Amatori. Il presidente Fabio Corbia dopo giorni di infuriate polemiche dà la sua versione di «inequivocabili, certi e documentati fatti», nelle ultime ore meno lontani da un nuovo confronto tra le parti e il comune per un auspicato accordo, obiettivo ribadito dal sindaco nell'intervista rilasciata venerdì al Quotidiano di Alghero. Corbia ritorna sulla prima mediazione tentata dall'amministrazione Lubrano affinchè «portasse alla stipula di una nuova concessione, sempre a favore dell'Amatori, ma che contenesse anche lo spazio (6/10 ore alla settimana) per l'Alguerugby, come previsto dal regolamento comunale».

E se la prende con i commenti «impropri» sulla questione rilasciati dal capogruppo Udc Bamonti e soprattutto dal collega del Pdl Tedde, che da ex sindaco gli ricorda Corbia «le istanze non le ha mai nemmeno lette». «Non si tratta di favori politici - sottolineano dall'Alguerugby - : abbiamo sempre e solo chiesto in virtù della legge e dei regolamenti in essere, quello stesso regolamento che la sua amministrazione ha utilizzato nel 2006 per concedere in gestione il campo comunale da rugby all’Amatori rugby Alghero, (all’epoca unica società algherese di rugby), concessione legittima ma non per questo attribuzione di proprietà o di uso esclusivo, tale concessione è scaduta il 14 novembre 2012».

Sul passaggio del settore giovanile dall'Amatori all'Alguerugby, un altro elemento di scontro tra le due parti, quest'ultima precisa: «non abbiamo “scippato” i giocatori di nessuno e soprattutto non ha scippato i figli ai propri genitori, infatti la nostra associazione è formata oltre che da tecnici altamente qualificati Fir, dai genitori dei ragazzi stessi, forza fondamentale ed incredibile della nostra associazione». E a chi li ha definiti «una squadretta »replicano: «potrà anche essere, ma noi non abbiamo pretese, abbiamo solo risultati, quei risultati che ogni domenica decine di ragazzi di ogni età, appassionati di rugby seguiti da allenatori e genitori (altrettanto appassionati e privi d’interessi) ci producono in campo, verificando e mettendo in pratica decine di ore di duri allenamenti settimanali».

Un'attività intensa nei primi tre anni di vita: campionato sardo under 16; quarto posto ai giochi sportivi studenteschi nazionali; oltre all'organizzazione e partecipazione a tornei giovanili (mediterrugby), i campionati di U20, U16, U14; e una scuola di scuola di minirugby. «Non vogliamo eliminare la storia di nessuno, ma allo stesso tempo non vogliamo che nessuno elimini il nostro futuro»: è il motto dell'Alguerugby che riporta la mischia fuori dal campo: «siamo pronti e disponibili al dialogo tra le parti, per trovare soluzioni consone alle necessità di tutti, anche a discutere eventuali progetti condivisi».

Nella foto: una protesta di piazza dell'Alguerugby ai tempi dell'amministrazione Tedde