Precipita la situazione in casa AlgueRugby, dove i dirigenti hanno deciso di chiudere la struttura del Carmine. Occhi puntati sull´amministrazione. Non si trova l´accordo con l´Amatori per la gestione di Maria Pia
ALGHERO - A rischio i campionati under 14, 16 e 20 e con essi i contributi federali per l'attività giovanile; in forse il proseguimento dei progetti nelle scuole del primo circolo didattico (con circa 500 bambini di medie ed elementari); compromessa l'organizzazione del torneo internazionale "Mediterrugby". Sono solo le prime - probabili - conseguenze derivanti dalla chiusura annunciata dalla dirigenza dell'AlguRugby del "Camp Nou", il campo da gioco del Carmine che dal 2010 ospita la neonata società di rugby algherese. Si tratta di un vero e proprio grido d'allarme, rivolto all'indirizzo dell'amministrazione comunale.
All'origine della decisione assunta dal presidente Corbia, ci sarebbero gli alti costi di gestione, completamente a carico della società sportiva, e la "guerra" con i cugini dell'Amatori Rugby Alghero per l'uso del campo da gioco di Maria Pia, oggi occupato dalla storica società che milita in serie A, ma con una convenzione scaduta (e da rinnovare) dal
14 novembre del 2012.
Nonostante una prima
delibera di Giunta regolamentasse le direttive per il rinnovo del contratto all'Amatori Rugby Alghero, riservando 10 ore settimanali del conteso campo di Maria Pia a favore dell'AlgueRugby però, nulla si è mosso in tal senso e nemmeno i numerosi incontri tra le dirigenze avrebbero sancito un accordo tra i due sodalizi. Risultato: l'Amatori rischia di non rinnovare la convenzione con il comune impugnando le carte, con possibili strascichi giudiziari; l'AlgueRugby pretende il rispetto del regolamento comunale per l'utilizzo degli impianti pubblici, dichiarandosi pronta ad addivenire alle vie legali per difendere quello che loro reputano un diritto negato. E all'orizzonte già si profilano plateali azioni di protesta come nel 2011 [
GUARDA].
Nella foto: la protesta dell'AlgueRugby a Porto Terra