Red
18 febbraio 2013
Tavolo regionale sulla continenza
Il provvedimento, firmato il 31 gennaio scorso dall’assessore regionale della Sanità Simona De Francisci, ha l’obiettivo di fare il punto su un fenomeno che in Sardegna, secondo una stima di massima, interessa circa 100mila sardi
CAGLIARI - Con apposito decreto assessoriale, è stato istituito il primo Tavolo tecnico regionale per la continenza. Il provvedimento, firmato il 31 gennaio scorso dall’assessore regionale della Sanità Simona De Francisci, ha l’obiettivo di fare il punto su un fenomeno che in Sardegna, secondo una stima di massima, interessa circa 100mila sardi (con una percentuale tra l’8 e il 10 per cento negli uomini e tra il 20–25 per cento nelle donne sotto i 65 anni, mentre passa al 50 per cento in entrambi i sessi oltre i 65 anni).
«Parliamo di una patologia – spiega l’assessore De Francisci – che rappresenta un problema non solo di natura sanitaria ma anche sociale, perché può limitare la vita relazionale dei pazienti. Con la costituzione di questo Tavolo, la Regione, assieme alle Aziende sanitarie e alla Fondazione italiana continenza, intende prima di tutto proporre un modello di Rete integrata di centri per la prevenzione, diagnosi e cura dell’incontinenza urinaria sulla base delle attuali Linee guida internazionali e di avanzare una proposta di linee di indirizzo sull’appropriatezza prescrittiva, sulle modalità distributive dei presidi medici monouso e sull’utilizzo appropriato dei presidi medici chirurgici».
Anche Roberto Carone, presidente della Fondazione italiana continenza, Urologo, direttore della struttura Complessa di Neuro-Urologia e del Dipartimento delle Mielolesioni - Azienda Ospedaliera Città della Salute e della Scienza di Torino, commenta favorevolmente la firma del provvedimento: «La Fondazione italiana continenza da più di 10 anni opera per porre l’attenzione su problemi e disagi di chi soffre di incontinenza, circa 6 milioni di persone in Italia, affinché si trovino delle soluzioni efficaci e adeguate, senza gravare ulteriormente sui costi per gli stessi pazienti e per il Servizio sanitario di ciascuna Regione».
«Ciò è possibile grazie a un confronto continuo fra territorio e istituzioni. Sono certo che, grazie alla nuova sinergia con la Regione Sardegna, si possa dare aiuto concreto a un numero sempre maggiore di persone e che questo possa essere un esempio per altre Regioni italiane». Il tavolo tecnico, coordinato da Antonino Dessì, capo di gabinetto dell’assessorato, è costituito oltre che dai rappresentanti della Regione e della Fondazione italiana continenza, anche da esperti e medici di varie realtà sarde (ospedali Santissima Trinità, Marino e Brotzu di Cagliari, San Francesco di Nuoro, Asl Sassari) e nazionali (ospedale Bambin Gesù di Roma).
Nella foto: Simona De Francisci
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