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A.L. 11 febbraio 2013
La ricetta Ue per salvare la pesca
E’ del 6 febbraio la Risoluzione del Parlamento Europeo che rivoluzionerà un settore in piena crisi. Ecco le conseguenze per la pesca sarda e nazionale. Le dichiarazioni di Mauro Manca (Coldiretti)
La ricetta Ue per salvare la pesca

SASSARI - L’approvazione della Risoluzione legislativa del Parlamento europeo del 6 febbraio 2013 rivoluzionerà la pesca europea avendo ripercussioni sulle produzioni ittiche sarde. Tale decisione, su proposta di regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio relativo alla Politica Comune della Pesca, ha il duplice obbiettivo di riportare a livello di sostenibilità le catture entro il 2020, con l’utilizzo di metodi più selettivi e il divieto di rilascio in mare di catture accessorie, e di sviluppare l’acquacoltura, attraverso la promozione di sistemi di pianificazione del demanio marittimo.

In questo contesto gli operatori del settore verranno chiamati ad un ruolo sempre più importante di controllo e di pianificazione partecipata in modo da creare un sistema di verifica del raggiungimento degli obiettivi fissati dalla Commissione Europea, il cui mancato raggiungimento penalizzerebbe in modo pesante proprio gli operatori del settore. Per sfruttare questa grande opportunità di sviluppo è fondamentale il ruolo di tutte le istituzioni, sia bancarie, attraverso un efficiente sistema creditizio in sostegno di un settore in crescente crisi, sia politico-amministrative, con l’ approvazione di una norma che renda possibile il rinnovo delle concessioni demaniali marittime e la definizione di un piano di sviluppo dell’acquacoltura sarda.

«E’ necessario che la Regione Sardegna si ponga in modo deciso al fianco delle imprese - spiega Mauro manca di Impresapesca Coldiretti - dimostrando da subito la sua attenzione per il comparto, per non permettere che le Tonnare fisse della nostra isola vengano ulteriormente penalizzate nella importante partita che si sta giocando proprio in queste ore presso il Ministero delle Politiche Agricole. Il mancato riconoscimento di una quota aggiuntiva alle nostre tonnare infatti sarebbe l’ennesimo sfregio alla nostra economia che speriamo venga scongiurato da un solerte intervento delle nostre Istituzioni».

Nella foto: Mauro Manca (Coldiretti)
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