Questo il bilancio della stagione venatoria 2012-13 in Sardegna denunciato dalle associazioni ambientaliste. Cinquantanove i morti in tutta la Penisola
ALGHERO - Chiusura della caccia e sospiro di sollievo per gli ambientalisti che, però, denunciano un bilancio tragico della stagione venatoria. «Con il 31 gennaio si è chiusa la stagione della caccia - ricorda il Wwf - ora la fauna sarda può riprendersi dalla falcidia determinata dall'azione dei 46mila cacciatori sardi che si aggiunge a quella degli incendi e alla riduzione delle aree dovuta alla cementificazione del territorio. Un bilancio che conta anche morti, 4, e feriti, 11, tra gli umani».
Critiche anche la lega per l'Abolizione della Caccia, Amici della Terra, Gruppo d’Intervento Giuridico che estendono «la contabilità dei morti e feriti umani» nel corso della stagione venatoria 2012-2013 a tutta la Penisola dove si sono registrati 59 morti (54 cacciatori, 5 persone comuni) e 104 feriti (90 cacciatori, 14 persone comuni) umani. Tra quelle in Sardegna, anche quella di un ragazzino,
Andrea Cadinu, 12 anni, colpito durante una battuta di caccia al cinghiale nei boschi di Irgoli e la caduta in un torrente nei pressi di Alghero che è costata la vita poche settimane fa' a
Salvatore Pala, 53enne di Ossi.