Domenica 20 gennaio, il campo di Maria Pia ospiterà un match di rugby Under 14 che vedrà la scuola sassarese del Latte Dolce ospitare i pari età dell’Oristano. Si riaccende la polemica
ALGHERO - «Non ci credo! Qualcuno potrebbe spiegarmi perchè sul campo da rugby comunale di Maria Pia può giocare l’Istituto comprensivo Scolastico Latte Dolce (presumibilmente di Sassari), e non i ragazzi algheresi dell’Alguerugby». Una nuova pagina della querelle tra Amatori Alghero e Alguerugby per l’utilizzo della struttura comunale di Maria Pia è partita da una domanda-allarme lanciata dal dirigente dell’Alguerugby Francesco Serio.
Di fatto, domenica 20 gennaio, il campo di Maria Pia ospiterà un match di rugby Under 14 che vedrà la scuola sassarese del Latte Dolce ospitare i pari età dell’Oristano. Ricordando i problemi segnalati per il manto erboso dall’Amatori e la delibera della Giunta, che regolamenta l’utilizzo dell’impianto, effettivamente suonava strana questa disponibilità del campo per una società sassarese, mentre non si è ancora trovato un accordo per consentire all’Alguerugby di usufruire per alcune ore alla settimana dello stesso campo.
Il mistero è stato svelato a stretto giro di posta da Luca Nurra, direttore tecnico del settore giovanile dell’Amatori. «Negli ultimi due anni – spiega - l’Amatori Alghero ha subito pesanti penalizzazioni per non aver svolto attività giovanile obbligatoria Under 14 e Under 16 (sia la scorsa stagione, che quella in corso, la prima squadra, impegnata nel campionato di serie A, è partita da -8, ndr).
Quindi - prosegue Nurra - quest’anno la società algherese ha chiuso un accordo con le squadre dell’Istituto scolastico sassarese di Latte Dolce, con la Scuola Media n.5+2 di Sassari e con la Scuola Media de La Pietraia, che svolgeranno l’attività giovanile per conto dell’Amatori, allenati da tecnici dell’Amatori. Di conseguenza, è come se fossero a tutti gli effetti tre squadre Under 14 dell'Amatori Alghero e per questo giocano sul campo di Maria Pia». |
SARAH JANE PUNGE I DIRIGENTI
Nella foto: Luca Nurra