Red
18 giugno 2005
Rally di Sardegna, vince lo spagnolo Marc Coma
La diciannovesima edizione del Rally di Sardegna va in archivio con numeri importanti. Bilancio positivo non soltanto per il patron Gian Domenico Nieddu ma anche per Antonio Assirelli coordinatotre dela settore rally raid della Federazione Italiana Motociclistica
VILLAPUTZU - Lo spagnolo Marc Coma su Ktm del Team Fasola School ha vinto il 19° Rally di Sardegna che si è concluso venerdì nella nota località turistica di Porto Corallo a Villaputzu in provincia di Cagliari. Il pilota spagnolo ha battuto soltanto di 1’ e 37” il perugino Federico Mancinelli su KTM 525 4T 600 del forte Team KTM Collina Motori, che si è comunque confermato campione Italiano della specialità T.T., titolo conquistato anche lo scorso anno proprio vincendo il Rally di Sardegna, ed anche campione italiano della classe 600. Federico Mancinelli si è aggiudicato ieri anche la quarta ed ultima tappa ma non c’è stato niente da fare per recuperare il ritardo sul campione spagnolo.
Terzo assoluto e vicecampione italiano Andrea Mancini su Husqvarna 450 del Team Husqvarna CF Racing, considerato la rivelazione della stagione 2005, staccato da Mancinelli di poco più di due minuti. Quarta piazza per Matteo Graziani. Il quattro volte vincitore del Sardegna, in sella ad una KTM (Moto Club Oggiono) che corre con il Team guidato da Enzo Campione, secondo dopo le prime quattro speciali, ha dimostrato ancora una volta la sua forza e la sua classe tra le insidie delle speciali in terra isolana.
Soltanto quinto Cyril Despres su Ktm del Team Fasola School. Il trionfatore dell’ultima edizione della Dakar, che aveva incantato tutti nella prima tappa, è stato vittima di un’ingenuità che lo ha costretto a perdere oltre dieci minuti nella seconda tappa, compromettendo di fatto la sua gara. Il francese ha chiuso la sua esperienza nel Rally di Sardegna con un distacco da Coma di 8’55. Risultati rilevanti quelli ottenuti dal Team HM Honda Giletti Assomotor che ha piazzato Alex Zanotti al sesto posto, al settimo il sassarese Luca Manca del Moto Club Sorso, autore di un’eccellente prestazione e Franco Del Bello che ha chiuso invece in ottava posizione.
Mauro Sant ha invece portato la sua Husaberg tra le prime dieci piazze della classifica generale, piazzandosi in nona posizione e precedendo Fabio Fasola di appena 14”. Ottimo undicesimo posto, e secondo dei sardi il centauro di Arborea Alessio Farinello, il più veloce in sella alla Suzuki del Ten Motosport Racing, capace di precedere un pilota navigato come Mauro Uslenghi sempre forte sulla sua Husky.
Il terzetto dei sardi è chiuso da Alessandro Fadda, sempre su Suzuki Ten Motorsport, che a sua volta ha preceduto un deludente Isidre Esteve Pujol. Lo spagnolo, in sella alla terza Ktm del Team Fasola School, che quest’anno si è aggiudicato il Rally di Tunisia ed è giunto terzo alla Dakar ha alternato speciali veloci, dove è stato un protagonista, ad altre dove invece ha dovuto pagare alcuni minuti di troppo agli avversari. Pujol lascia il Rally di Sardegna dopo aver ottenuto una modesta diciannovesima posizione a 24’49” di distacco dal connazionale Marc Coma. Un cenno di merito va poi alla giovane scuderia cagliaritana Pan Racing, in gara al Rally di Sardegna con le Bmw GS11, che hanno visto l’esperto Antonio Colombo, vincitore della gara sarda nel 1988, concludere con un onorevole ventesimo posto a 25’ dalla testa della graduatoria e Massimo Doretto ventisettesimo a 35’42.
La diciannovesima edizione del Rally di Sardegna va dunque in archivio con numeri importanti.
Bilancio positivo non soltanto per il patron della manifestazione Gian Domenico Nieddu ma anche per Antonio Assirelli coordinatotre dela settore rally raid della Federazione Italiana Motociclistica. “Ora puntiamo all’inserimento nel Campionato mondiale 2006, mondiale auspicato dalla Federazione Mondiale – ha detto Nieddu – ma ci sono molti problemi soprattutto finanziari che si possono superare soltanto con molti sponsor e con le collaborazione degli enti pubblici regionali e locali che con il rally vorranno promuovere il mototurismo nei territori montani. Ma oggi questa promozione delle zone interne c’è ed ogni anno in zone interne diverse. Valuteremo di quanto il mondiale potrà aumentare questa promozione e a costo di quali sforzi organizzativi e quindi finanziari. Poi decideremo se accettare o meno la candidatura per il mondiale. Il rally di Sardegna ha diciannove edizioni alle spalle, ha una grande tradizione e una storia originale che potrebbe non aver bisogno del mondiale così come avviene da anni per la Parigi Dakar” conclude Gian Domenico Nieddu senza falsa modestia”.
“Condivido le valutazione di Nieddu – nota Antonio Assirelli e ne condiviso soprattutto la serietà di organizzatore che riflette su una decisione così importante. Con lui prenderemo una decisione valutando ogni aspetto di un eventuale ingresso nel calendario mondiale. La Federazione ha sempre apprezzato il lavoro di Gian Domenico Nieddu e la crescita del Rally di Sardegna, una gara oggi già conosciuta in tutto il mondo del motociclismo fuoristrada. Quindi ben venga una valutazione assennata e ben ponderata per un futuro mondiale”.
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