Red
30 dicembre 2012
«Prodotti ittici, rischio invasione»
Coldiretti Impresapesca denuncia il rischio di una invasione di prodotti ittici di importazione sulle nostre tavole anche per capodanno, e rilancia il prodotto interno
ALGHERO - Coldiretti Impresapesca denuncia il rischio di una invasione di prodotti ittici di importazione sulle nostre tavole. Il rischio starebbe nella crisi economica che, unita ad una ancora scarsa trasparenza dei mercati potrebbe indurre i consumatori ad acquisti non del tutto consapevoli. «Sui banchi della distribuzione infatti quest'anno solo il 25% delle orate, il 15% delle spigole, il 20% delle cozze, il 10% delle vongole ed appena il 5% delle ostriche sono frutto delle nostre produzioni, il resto è tutto prodotto di importazione che troppo spesso viene commercializzato come prodotto locale» evidenziano Marco Scalas, presidente di Coldiretti Sardegna, e Mauro Manca, di Coldiretti Impresa Pesca.
«In questo modo i nostri prodotti, che sono preferiti dal consumatore per freschezza, sicurezza e sapore, rischiano di essere danneggiati gravemente e con essi la nostra economia. Acquistiamo i nostri nostri prodotti ed accertiamoci della vera origine di ciò che ci viene proposto facendo attenzione alle etichette - afferma Mauro Manca - perchè solo il marchio del produttore puo dare certezze sulla vera origine del prodotto. Proprio mentre le nostre aziende si stanno facendo carico di sorreggere una economia debole come quella della nostra regione – continua Marco Scalas - acquistare prodotti locali ha anche un significato importante e di buon auspicio per un 2013 di crescita per il comparto dell'agroalimentare sardo».
«Consumare prodotti sardi con consapevolezza per una dieta sana ed etica – rilancia Mauro Manca – sappiamo tutti che i prodotti ittici hanno valori nutrizionali eccellenti ma solo a patto che sia garantita la loro freschezza. In queste occasioni in particolare comprare sardo significa avere la garanzia di un prodotto freschissimo e genuino». «La sfida europea inizia dalla tavola e necessità si di aziende competitive – concludono Scalas e Manca – ma al contempo necessità di un mercato trasparente, per questo abbiamo bisogno di creare un sistema di rete con l'aiuto di un sistema politico, finanziario e di una macchina amministrativa adeguati e pronti a scendere in campo a difesa della nostra economia. Questo sarebbe il miglior modo di iniziare il 2013».
Foto d'archivio
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