Stefano Idili
13 giugno 2005
Milia, referendum: «si è rinunciato a diritti e doveri di cittadinanza»
«A questo punto, visto che l’istituto di democrazia diretta mostra da troppi anni segni di crisi e di disaffezione l´unica possibilità che residua è quella di sottoporre a referendum contestualmente quesiti sostenuti dalle due parti in contrapposizione tra loro»
CAGLIARI - «Occorre ritrovare il gusto della democrazia come partecipazione e libero confronto di molti, piuttosto che esercitare la facile deriva dell’astensionismo. L’isolamento sociale, l’eccesso di semplificazione dei problemi, il chiudersi in se stessi nel momento in cui il problema non tocca da vicino, sta portando i cittadini all’accettazione passiva del principio secondo cui è normale che una minoranza rimanga indietro e si escluda da sola. In tal senso i partiti facciano uno sforzo per riacquistare al più presto il loro ruolo di orientamento culturale e politico, di formazione e di impegno» . E’ il primo commento a caldo sull’esito dei referendum del Presidente della Provincia di Cagliari, Graziano Milia, che aggiunge: «A questo punto, visto che l’istituto di democrazia diretta mostra da troppi anni segni di crisi e di disaffezione l´unica possibilità che residua è quella di sottoporre a referendum contestualmente quesiti sostenuti dalle due parti in contrapposizione tra loro. Diversamente, se il referendum non riesce a fungere da istanza di partecipazione di larga parte dell´elettorato, è bene che non assuma più valenza decisionale».
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