Adn
19 dicembre 2012
59,4 milioni in Italia, crescono gli stranieri
Al 9 ottobre 2011, data di riferimento del 15° Censimento generale, la popolazione residente nel Paese è pari a 59.433.744 persone. Secondo la rilevazione Istat, incremento del 4,3% rispetto al 2001: in 10 anni 2 milioni e 700mila stranieri in più
ALGHERO - Al 9 ottobre 2011, data di riferimento del 15° Censimento generale della popolazione e delle abitazioni, la popolazione residente in Italia ammonta a 59.433.744 persone. Rispetto al 2001, quando si contarono 56.995.744 residenti, l'incremento è del 4,3%, «da attribuire esclusivamente alla componente straniera», rileva l'Istat.
«Infatti - sottolinea l'Istituto di statistica - nel decennio intercensuario la popolazione di cittadinanza italiana è diminuita di oltre 250mila individui (-0,5%), mentre quella straniera è aumentata di 2.694.256 unità». I cittadini stranieri risultano in crescita in tutte le regioni della Penisola, mentre gli italiani diminuiscono nel Mezzogiorno oltre che in Piemonte, Liguria e Friuli-Venezia Giulia. In particolare, i cittadini italiani aumentano nel 43,2% dei comuni (3.493) e diminuiscono nel restante 56,8% (4.599). I comuni in cui si registra il maggior incremento di residenti italiani sono Rognano, Sant'Alessio con Vialone e Roncaro, tutti in provincia di Pavia; quelli che ne perdono di piu' sono Paludi in provincia di Cosenza, Quindici in provincia di Avellino e Rocca de' Giorgi in provincia di Pavia.
Nel periodo intercensuario - viene rilevato - i maggiori incrementi di popolazione si rilevano nelle regioni del Centro-Nord, specie in Trentino-Alto Adige (+9,5%), Emilia-Romagna (+8,5%), Lazio (+7,6%), Lombardia (+7,4%) e Veneto (+7,3%). Al contrario, nelle regioni del Sud e delle Isole si registrano incrementi lievi (intorno all'1% in Campania, Puglia e Sicilia) e perdite di popolazione (superiori al 2% in Molise, Basilicata e Calabria). In Italia, al 9 ottobre 2011, ci sono 93,7 uomini ogni 100 donne (28.745.507 uomini, 30.688.237 donne). A livello territoriale - prosegue l'Istat - non si segnalano differenze significative, anche se nell'Italia Centrale il rapporto di mascolinità scende al 92,3% (5.568.595 uomini, 6.032.080 donne), mentre nelle regioni del Sud, nelle Isole e nel Nord-Est si attesta rispettivamente a 94,3% (6.783.667 uomini, 7.193.764 donne), 94,1% (3.219.998 uomini, 3.422.268 donne) e 94,2% (5.551.923 uomini, 5.895.882 donne). Il rapporto di mascolinità è più alto in Trentino-Alto Adige (95,9%), Basilicata (95,8%) e Sardegna (95,6%) mentre il piu' basso si registra in Liguria (89,5%).
L'analisi territoriale mostra una geografia dell'invecchiamento abbastanza variabile. Considerando l'età media della popolazione residente, che per l'Italia nel suo complesso è pari a 43 anni, le regioni del Sud presentano valori al di sotto del dato nazionale. La popolazione residente nel nostro Paese si distribuisce per il 26,5% nell'Italia Nord-Occidentale, per il 23,5% nell'Italia Meridionale, per il 19,5% nelle regioni dell'Italia Centrale, per il 19,3% nell'Italia Nord-Orientale e per il restante 11,2% in quella Insulare. La regione piu' popolosa e' la Lombardia con 9.704.151 residenti, quella con meno abitanti la Valle d'Aosta (126.806). In termini di popolazione, i cinque comuni piu' grandi d'Italia sono: Roma (2.617.175 residenti), Milano (1.242.123), Napoli (962.003), Torino (872.367) e Palermo (657.561).
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