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Red 11 dicembre 2012
La Ludopatia nel decreto Balduzzi
La speranza è che il Decreto sia soltanto un punto di partenza, nella strada che porta alla consapevolezza di un problema che, con l´aumento dell´offerta dei giochi non solo in Italia è destinato a diventare sempre più di attualità
La Ludopatia nel decreto Balduzzi

Del Decreto Balduzzi se ne parla ormai da mesi. Poche settimane fa, però, finalmente la querelle ha avuto fine, con l'approvazione delle norme sia alla Camera che al Senato. Il Decreto, molto diverso dalla sua prima versione, diventerà dunque presto una legge, e tra le novità introdotte, alcune riguardano anche un argomento molto importante, ma spesso trattato con troppa superficialità: la ludopatia. Per chi non la conoscesse, si tratta di una vera e propria malattia che colpisce chi esagera con il gioco d'azzardo.

La notizia più importante è che, finalmente, la ludopatia entra a far parte dei Lea, cioè dei Livelli Essenziali di Assistenza, cioè quella serie di servizi e prestazioni che il Servizio Sanitario Nazionale deve garantire a tutti gli abitanti del nostro Paese. Un bel passo avanti rispetto al passato, anche se purtroppo è sparito dal Decreto Balduzzi il fondo che il Ministro intendeva mettere a disposizione proprio per questa malattia. Tale norma è stata cassata dal Ministero dell'Economia, causa mancata indicazione della copertura. In buona sostanza, lo Stato non ha voluto rimetterci di tasca sua.

In ogni caso, però, finalmente i giocatori italiani avranno a disposizione non solo le tantissime guide sui casino online e più in generale sul mondo del gioco d'azzardo, che in questi anni si sono praticamente fatte carico da sole di educare e indicare agli utenti i modi migliori per giocare divertendosi, senza correre il rischio di incappare, appunto, nei problemi legati alla ludopatia. Con l'introduzione di questa malattia nei Lea, dunque, il giocatore italiano è maggiormente tutelato non solo a priori, ma anche nelle varie fasi della ludopatia stessa.

La sindrome da gioco d'azzardo compulsivo, un altro modo di definire lo stesso problema, attualmente colpisce qualcosa come 1,5 milioni di italiani, praticamente il 4% della popolazione. Un dato che è addirittura superiore alla media mondiale, che si ferma al 3%, secondo quanto divulgato recentemente da un report redatto dall'Organizzazione Mondiale della Sanità. Una cifra non certo da sottovalutare, anche perché naturalmente dal totale della popolazione italiana vanno sottratti i bambini e i più anziani.

La speranza, naturalmente, è che il Decreto Balduzzi sia soltanto un punto di partenza, nella strada che porta alla consapevolezza di un problema che, con l'aumento dell'offerta dei giochi non solo in Italia (con i giochi d'azzardo online, le nuove slot e videolottery), ma nel mondo intero, è destinato a diventare sempre più di attualità.



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