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Monica Caggiari 6 giugno 2005
Referendum del 12 e 13 giugno: tipologie d’incontri a confronto
Agli algheresi è piaciuta l’idea del Comitato per i 4 sì, con Wwf e “No Iscorias”, di organizzare una Festa–Incontro al Trò sui 5 quesiti referendari, offrendo la possibilità di informarsi sui due argomenti al centro dell’imminente Referendum. Meno seguito l’incontro del giorno successivo, sabato 4 giugno, organizzato dai Ds sul tema della procreazione assistita, che in conclusione ha comunque “ospitato” anche la questione legata alla quinta scheda referendaria, con battute finali dal sapore polemico
Referendum del 12 e 13 giugno: tipologie d’incontri a confronto

ALGHERO - «Sappiamo poco e spesso è difficile seguire i convegni organizzati sul tema. Ci fa piacere che questa volta l’informazione sui referendum sia “uscita” da sale convegni, concretizzandosi e arrivando in mezzo alla gente.» Queste sono alcune delle opinioni espresse in merito alla “festa” organizzata lo scorso venerdì, 3 giugno, dal Comitato per i 4 Sì, che ha coinvolto anche il Wwf e il Comitato “No Iscorias” in una serata all’aperto nei locali del “Trò”. Durante la serata, alla quale hanno preso parte numerose persone e che ha ospitato anche numerosi artisti, tra i quali Franca Masu e il Gruppo Calik, è stato possibile ottenere materiale informativo sui 5 quesiti referendari. Qua e là si sono anche formati dei gruppi di discussione, che nel famoso locale del Lungomare Valencia hanno avuto modo di vagliare le delicate e controverse questioni legate alle quattro schede sulla Procreazione medicalmente assistita, senza tralasciare il quinto quesito sull’introduzione in Sardegna di scorie tossiche utilizzabili come materia prima.
Il giorno successivo, sabato 4 giugno, si è tornati nelle sale chiuse e climatizzate, in questo caso dell’Hotel Catalunya. A suggerire quattro volte sì per il Referendum sulla procreazione assistita sono stati i Ds cittadini. Come in altre occasioni è intervenuta la ginecologa dott.sa Speranza Piredda, che ha introdotto i lavori e mediato il dibattito, al quale hanno partecipato l’on. Emanuele Sanna e l’on. Francesco Carboni. Entrambi hanno riaffermato con forza la necessità dell’abrogazione parziale della legge 40, il primo affrontando il lato medico–scientifico e il secondo valutando gli aspetti giuridici ed economici di una legge, definita dai mezzi d’informazione esteri e non solo “Legge Burka”, come sottolineato dal dott. Sanna. Alla fine dell’incontro pubblico è intervenuto anche l’esponente algherese dei Verdi, Abdul Zahra Khalati, il quale ha sottolineato la necessità di votare 5 volte sì, includendo nel dibattito anche il quinto quesito, esclusivo della Regione Sardegna. «Non dimentichiamo che da noi c’è una quinta scheda, con la quale si chiede di abrogare la legge regionale n°8 del 2001, che consente l’importazione in Sardegna di scorie tossiche, qualificandole come materie prime e che è in netta contrapposizione con le velleità turistiche e di salvaguardia ambientale della nostra regione. Crediamo che i problemi dei 1500 lavoratori isolani del settore –ha proseguito il Verde– non possano essere risolti con l’introduzione di questi materiali. La Sardegna non ha un piano specifico di bonifica e garanzia per la salute di questi lavoratori e di tutti i sardi. Ecco perché è necessario attendere e rivedere alcune scelte in merito.» All’intervento di Khalati ha fatto seguito un’accesa discussione, che ha visto la tutela di ambiente e salute contrapposta al mantenimento di numerosi posti di lavoro e che, in un momento delicato, complicato anche dall’abbinamento dei due argomenti referendari, appare ai molti cittadini, che lamentano assenza d’informazioni sulla questione delle scorie, di difficile comprensione.
A maggior ragione valgono allora come suggerimento alcuni pareri della gente, raccolti in questi giorni che anticipano l’appuntamento referendario: «Perché nessuno va in piazza, in mezzo alla gente, come si faceva una volta, con tanto di comizi all’aperto e distribuzione di volantini?» Qualche comitato lo ha fatto, come già detto, ma potrebbe essere utile, anzi urgente visto l’incombere della tornata referendaria, lasciare definitivamente la strada dei convegni “al coperto” e proseguire sulla via dell’incontro con gli elettori per le piazze e strade di Alghero.



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