Adn
22 novembre 2012
2,1 mld per la Produttività, Cgil dice no
Le parti sociali a Palazzo Chigi da Monti. Sottoscritto da Confindustria e sindacati, tranne la Cgil, il testo dell´accordo per la crescita e il rilancio ell´economia, che prevede lo stanziamento di 2,1 miliardi di euro
![2,1 mld per la Produttività, Cgil dice no](https://www.alguer.it/img/napolitano-monti-11111111.jpg)
ROMA - Nella serata di mercoledì le Parti sociali (Abi, Ania, Confindustria, Lega Cooperative, Rete imprese Italia, Cisl, Uil, Ugl) hanno firmato l'accordo sulla produttività. La Cgil non ha sottoscritto l'intesa. Il Governo, si legge in una nota di Palazzo Chigi, arrivata dopo il vertice di Palazzo Chigi con le parti sociali è convinto che «l'intesa rappresenti un passo importante per il rilancio dell'economia, la tutela dei diritti dei lavoratori e il benessere sociale».
Il Governo «ritiene che sussistano le condizioni per confermare l'impegno di risorse destinato alla riduzione del cuneo fiscale del salario di produttività». E' quanto si legge ancora nella nota. Ci sono le condizioni, prosegue Palazzo Chigi, per «procedere, nell'ambito della legislazione vigente e delle risorse disponibili, alla conseguente implementazione degli atti normativi necessari a definire i criteri di operatività dei meccanismi di defiscalizzazione necessari a sostenere, in una logica di incentivazione della contrattazione di secondo livello, i salari e la produttività».
Il Premier Monti ha confermato lo stanziamento di 2,1 miliardi di euro, previsto dalla legge di Stabilità. Si è poi rivolto al leader Cgil Susanna Camusso: «Nella stagione degli anni Novanta l'obiettivo era quello di ridurre l'inflazione, ora il problema è far crescere l'economia attraverso la produttività e con il contributo diretto e decentrato delle parti sociali». Alla Cgil il premier ha detto anche che il Governo «auspica vivamente che l'intesa sia sottoscritta anche dalla Cgil». Ma Camusso ha ribadito le perplessità del sindacato sul testo dell'accordo: "«E' stata scelta una strada sbagliata per cui il contratto nazionale non tutelerà più il potere d'acquisto dei lavoratori»", avrebbe detto, chiedendo come verrà finanziato il II livello per 16 milioni di lavoratori del settore privato.
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