S.S.
18 novembre 2012
I decibel affondano la Guardia Costiera
Passata l'estate non si placa il rumore: anche il comandante della Capitaneria di Porto "colpito" dalla guerra dei decibel. Propone una soluzione, già sperimentata a Cagliari per impulso del sindaco Zedda, con risultati che rispettano le leggi senza umiliare le attività economiche e turistiche
ALGHERO - Come dopo le guerre, pian piano le vittime cominciano a raccontare le loro verità. Sta succedendo così ad Alghero per i reduci di quella che Alguer.it ha ribattezzato la "guerra dei decibel". L’inquinamento da rumore è il più insidioso fra i danni ambientali, si insinua nel corpo peggio delle polveri sottili, pericoloso come le fibre dell’amianto, perché tocca non solo gli organi ma l’anima delle persone, esposte contro la loro volontà. E così la "guerra dei decibel" non ha risparmiato la Guardia Costiera, deputata a vigilare sul mare e a svolgere le sue delicate mansioni per la salvaguardia di tutta la gente che va per mare, grande motore dell’economia algherese. Giuseppe Prigigallo, Tenente di Vascello e Comandante della Guardia Costiera di Alghero, racconta ai lettori del Quotidiano di Alghero come l’attività istituzionale di vigilanza e soccorso in mare, sul fronte terrestre, abbia subito le insidie dei decibel musicali notturni dell’estate appena trascorsa, che hanno impedito il normale riposo del personale della caserma di via Garibaldi.
Comandante Prigigallo Lei è in servizio al Comando di Alghero dal settembre 2010 può raccontare ai nostri lettori come si svolge l’attività di soccorso in mare da parte della Guardia Costiera?
«La Guardia Costiera garantisce, attraverso un sistema di assistenza ed eventualmente di soccorso, la sicurezza in mare. Il nostro personale attraverso la sala operativa è in grado di inviare i soccorsi con personale specializzato. Il servizio è assicurato con personale che si avvicenda con turni che coprono le 24 ore».
Ci racconti un episodio specifico di soccorso in mare che avete fronteggiato?
«L’evento risale all’estate 2011 quando alle due di notte viene rilanciato un mayday (segnale internazionale di richiesta d'aiuto) raccolto dalla sala operativa della nostra unità di guardia. Dopo aver fatto il punto nave sulle carte, nel volgere di pochi minuti, la sala operativa, inviava in soccorso una motovedetta e un gommone alla Cala Burantino: si trattava di un’imbarcazione a vela di 12 metri, lesionata dagli scogli che imbarcava acqua. Il mare grosso rendeva difficoltoso l’avvicinamento del relitto e il recupero del naufrago ferito. L’anziano comandante di nazionalità spagnola veniva trasferito sui nostri mezzi di soccorso e affidato ai medici del 118. Una situazione iniziata a notte fonda, conclusa positivamente, grazie all’impegno, all’esperienza ed alla professionalità messa in atto con una specifica procedura di gestione dell’emergenza».
Comandante Prigigallo ci ha illustrato la vostra capacità operativa in mare, ma nell’estate 2012, avete avuto un altro genere di problema, quello dei decibel. Ci può spiegare che cosa è accaduto?
«L’edificio che ospita la Guardia Costiera di Alghero, come è noto è ubicato in via Garibaldi ed è opportuno sottolineare che oltre agli uffici amministrativi è una caserma vera e propria, nella quale vive e dorme il nostro personale che effettua turni massacranti. Il personale in servizio, conclusi i turni di lavoro, spesso non ha potuto riposare a causa dei decibel notturni causati dalla musica ad alto volume proveniente dai bar sulla banchina che distano pochi metri da noi».
Ci sta dicendo che - come in altre zone della città - anche voi avete avuto problemi con quella che è stata ribattezzata “la guerra dei decibel”?
«Si, anche per i miei uomini in servizio è stata un’estate stressante per questo motivo. Personale che deve essere sempre pronto ad intervenire in ogni momento per ogni eventuale emergenza».
Ma la Guardia Costiere ha competenza nel controllo sulle emissioni dei decibel al porto?
«Sin dal 2010, su segnalazione del comune di Alghero che lamentava il disturbo degli spettacoli che si svolgevano nel Forte della Maddalenetta a causa della musica proveniente dalla banchina Garibaldi, abbiamo regolamentato i giorni e il volume ai musicisti che avevano le autorizzazioni rilasciate dall’assessorato regionale al Demanio».
E per i chioschi-bar del porto?
«Non sono stati autorizzati dai nostri uffici o dal Demanio; quando ci è stato possibile verificare le certificazioni siamo intervenuti facendo smontare un palco non autorizzato dal quale si faceva musica dal vivo».
Per il futuro, cioè per l’estate prossima, che cosa auspica?
«Ci deve essere una chiara definizione di competenza e divisione del territorio tra tutte le forze dell’ordine. Solo così sarà possibile far rispettare le regole esistenti. Nel rispetto del diritto al riposo di tutti, compreso quello degli operatori della Guardia Costiera».
Nella foto: il Comandante della Guardia Costiera di Alghero, Giuseppe Prigigallo
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