S. A.
1 novembre 2012
Province, si accelera sulla riforma
Il dl prevede la riduzione da 86 a 51 province a statuto ordinario comprese le citta' metropolitane. In Sardegna si va verso la conferma delle quattro Province storiche con elezione diretta degli organi e un massimo di due assessori
ALGHERO - Il nuovo decreto legge di riordino delle province, che istuituisce anche le citta' metropolitane, approvato mercoledì dal Consiglio dei ministri, disegna da Nord a Sud, una sorta di rivoluzione geografica nonche' politico-istituzionale. Il dl prevede infatti la riduzione da 86 a 51 province a statuto ordinario comprese le citta' metropolitane.
In Sardegna si andra' avanti ad oltranza giovedi' 8 e venerdi' 9 novembre in commissione Riforme del Consiglio regionale sul provvedimento unificato di riordino delle Province in Sardegna. Essendo a statuto speciale, la competenza spetta alla Regione. Si va verso la conferma delle quattro Province storiche di Cagliari, Nuoro, Sassari e Oristano con elezione diretta degli organi e un massimo di due assessori. Accelerazione anche per l'assemblea costituente e l'azzeramento dei Cda degli enti regionali.
Mappa accorpamenti. La Lombardia passa da 12 a 7: Varese, Como e Lecco insieme, Monza-Brienza inglobata nell'area metropolitana di Milano, e un'altra provincia sara' formata da Lodi, Cremona e Mantova. Il Piemonte passa da 8 a 5: vengono riunite Asti e Alessandria, Biella e Vercelli e ancora Verbano-Cusio-Ossola e Novara. Il Veneto vede una riduzione da da 7 a 5: sono accorpate Verona e Rovigo, Treviso e Padova. L'Emilia Romagna passa da 9 a 5: vanno insieme Piacenza e Parma, Reggio Emilia e Modena, Ravenna, Forli'-Cesena e Rimini. La Liguria passa da 4 a 3 con l'accorpamento di Imperia e Savona. La Toscana addirittura da 10 a 4: insieme in un'unica provincia Massa-Carrara, Lucca, Pisa e Livorno; Firenze, Pistoia e Prato insieme, e ancora Siena con Grosseto. Le Marche passano da 5 a 3: in base all'accorpamento di Macerata, Fermo e Ascoli Piceno. L'Umbria da 2 a 1: Perugia e Terni insieme. Il Lazio passa da 5 a 4: con Latina e Frosinone insieme. L'Abruzzo da 4 a 2: L'Aquila e Teramo riunite e Pescara con Chieti. Il Molise passa da 2 a 1: Isernia e Campobasso insieme. La Campania da 5 a 4: con l'accorpamento di Benevento e Avellino. La Puglia da 6 a 4: si accorpano Foggia con Barletta-Andria-Trani e Taranto con Brindisi. La Basilicata: da 2 a 1: Matera e Potenza insieme. La Calabria passa da 5 a 3: insieme Crotone, Catanzaro e Vibo Valentia.
Nella foto: Mario Monti
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