ALGHERO - Presso il prestigioso spazio espositivo del complesso monumentale delle Clarisse di Ozieri, piazza Pietro Micca, 3, due mostre fotografiche, promosse dall'Assessorato alla Cultura del Comune di Ozieri in collaborazione con l'associazione culturale Istituzione San Michele dedicate al fotografo Carmelo Spada. Le due mostre sono visitabili fino al 4 novembre nei seguenti orari: martedì/sabato 9,00-13,00; 16.00-19,00; domenica 9.00-13,00; 15,30-18,30.

La prima, dal titolo “TRATTI e RITRATTI” vede protagonista il “paesaggio” umano: figura intera o particolare: una testa o delle gambe, un'ombra nel tessuto urbano. Suggestione sull'uomo e sul mondo che lo circonda. Nella presentazione della mostra Fausto Satta scrive: “Ogni attimo è un tratto della nostra vita che la fotografia di Carmelo Spada ritrae e immortala nel tempo consentendoci di riviverlo intensamente, con incanto e penetranti emozioni. La mostra fornisce una carrellata sul nostro "mondo antico", dall'Europa al nord Africa, cogliendo istanti senza tempo di luoghi e persone del quotidiano, nell'attimo in cui appare ciò che l'Arte, più che la Storia e la Cronaca, può considerarle protagoniste di primo piano. Riunisce simbolicamente popoli diversi entro lo specchio estetico della fotocamera, ricordandoci che (come sostiene l'Arte di Tarshito): in quest'unica terra c'è una sola umanità”.

La seconda mostra dal titolo “OLTRE” ha come soggetto i muri delle città, ma se il volto è lo specchio dell'anima, i muri sono lo specchio di una città, delle sue architetture? Forse. Scrive Titino Bacciu nella presentazione della mostra: “l'occhio in ogni momento sta facendo fotografie, di qualsiasi genere e su qualsiasi soggetto. Di esse sempre avrai un'immagine nel cervello. Pertanto se attraverserai Parigi, Istambul o Milano tornerai a casa con le foto della Tour Eiffel o del Topkapi o del Duomo e con certezza potrai affermare che i muri da te visti testimoniano da sempre le libertà e i diritti che i cittadini delle contrade da te visitate hanno creato e conquistato. Se però sei un fotografo, come Carmelo Spada, e te ne vai in giro con un “occhio altro” più veloce e sofisticato, quando torni a casa e rivedi la pellicola ti rendi conto che hai visto cose che di solito l'occhio non coglie. Se poi vuoi vedere le cose ancora da più vicino, e provi ad ingrandire la foto, allora succede che l'oggetto si disintegra e sparisce in quanto oggetto. Ti ritrovi di fronte al fatto che rivelare la pellicola non è una semplice questione di fisica, quanto piuttosto una questione di meta-fisica.