S.A.
8 ottobre 2012
Sosta al Parco per 150 disabili
I disabili dell’associazione La Sorgente chiudono le azioni del Progetto Sosta al Parco. Coinvolte nelle attività anche le associazioni Primavera – onlus e il Labirinto di Alghero
ALGHERO - Con l’ultima attività educativa che ha coinvolto oltre 150 diversamente abili dell’associazione "La Sorgente", si è chiuso il progetto denominato "Sosta al Parco" con il quale il Parco naturale regionale di Porto Conte ha ottenuto dalla Regione Sardegna, Assessorato della difesa dell’Ambiente, 25mila euro. Un progetto che rientra nelle attività ordinarie del centro di educazione ambientale marino e terrestre di Casa Gioiosa, finanziate dalla Regione con fondi annuali riservati ai centri di educazione ambientale certificati dai protocolli di qualità Siquas.
Nel corso dell’anno gli operatori di educazione ambientale del Parco hanno coinvolto in esperienze educative all’aria aperta e nella sede del Parco soggetti svantaggiati provenienti da alcune associazioni operanti nel territorio. Si è partiti con le donne dell’associazione terapeutica per le tossicodipendenze Primavera Onlus che sono state coinvolte in una attività dedicata alla valorizzazione dei derivati del miele ed in particolare nella preparazione artigianale del sapone al miele. Una esperienza che ben si è conciliata con i lavori svolti all’interno della comunità terapeutica dove si allevano le api per la produzione di miele.
Nel mese di giugno è stato il turno del gruppo dell’associazione il Labirinto di Alghero che si occupa dell’assistenza ai disabili mentali che è stato coinvolto in escursioni lungo il sentiero di Punta Giglio e in attività di educazione ambientale nella sede del Parco. L’ultima azione ha previsto il coinvolgimento dei soggetti disabili della Sorgente che come detto sopra hanno soggiornato a Casa Gioiosa per pranzo e nel corso della mattinata hanno svolto escursioni a Cala Barca e Capo Caccia.
«Con sosta al Parco - riferisce il direttore del Parco di Porto Conte Vittorio Gazale - siamo riusciti a coinvolgere una ulteriore fetta di comunità del Parco, quella purtroppo più svantaggiata che raramente viene coinvolta in esperienze attive in natura. E’ stata un esperienza molto positiva e che segue un processo avviato già da qualche anno e che mira alla realizzazione di sentieri attrezzati per soggetti svantaggiati e individuare sempre occasioni di coinvolgimento in esperienze in natura di queste persone meno fortunate».
Nella foto: una foto di gruppo dei partecipanti
|