Più che positivi i risultati del forum svoltosi a Porto Conte. Sul Quotidiano di Alghero le immagini del forum e le parole della Presidente Alessandra Giudici, dell'assessore Enrico Daga, del dirigente Salvatore Masia e il saluto del sindaco Stefano Lubrano
ALGHERO - «Un fondamentale passo in avanti verso la definizione di una comune iniziativa politica per riformare le norme comunitarie in base alle specificità economiche, sociali, culturali e ambientali dei nostri territori». Nostra, acronimo di Network of Straits, il patto tra le terre che stanno tra il mare e l’entroterra del Vecchio continente, ha visto alla luce a Calais, in Francia, dove l’idea di un’alleanza tra gli Stretti d’Europa ha mosso i primi passi nel 2010. Capofila del progetto non poteva essere che Calais e il suo Dipartimento, che nel sistema amministrativo francese corrisponde pressappoco alla Provincia in Italia.
E Pauline Gessant, presidente del Dipartimento di Pas de Calais, con queste parole promuove a pieni voti il forum internazionale “La normativa internazionale sugli stretti d’Europa: trasporti, biodiversità e sviluppo sostenibile”, ospitato nella sala conferenze del Parco regionale di Porto Conte, ad Alghero, primo atto di un tour che sino al prossimo 5 ottobre vedrà i rappresentanti dei territori partecipanti impegnati a visitare il Nord Ovest Sardegna e a studiare il sistema di trasporti marittimi alla ricerca di buone pratiche da applicare anche altrove. Dopo i saluti del sindaco di Alghero, Stefano Lubrano, alla sua prima uscita ufficiale da presidente del Parco, è toccato al presidente della Provincia di Sassari, Alessandra Giudici, fare gli onori di casa e aprire i lavori.
«Per la Sardegna, Nostra è un’opportunità per ritagliarsi uno ruolo strategico centrale, grazie alla propria posizione geografica, come ponte tra l’Europa e il Mediterraneo», ha detto Alessandra Giudici, ribadendo un concetto espresso già alla vigilia di questo importante appuntamento, ma anche in altre occasioni in cui la Provincia ha manifestamente dichiarato di guardare alla Sponda sud del Mediterraneo «come a una grande opportunità di sviluppo economico, sociale e culturale per il nostro territorio, ma anche per tutta l’Eruopa».
Al meeting apertosi a Porto Conte hanno partecipato sedici partner che insistono geograficamente su otto differenti Stretti europei.
Grandissima attenzione ha suscitato, sia tra i rappresentanti istituzionali dei territori coinvolti dal progetto che tra i numerosi addetti ai lavori che hanno seguito il confronto, il dibattito giuridico animato dagli interventi di Matteo Fornari, docente di Diritto internazionale all’Università Bicocca di Milano, e di Paolo Fois, professore emerito di diritto europeo all’università di Sassari, che hanno tracciato insieme un ipotetico scenario di come potrebbero evolvere il diritto e la normativa comunitaria in materie correlate alle specificità che accomunano gli Stretti d’Europa. Anche l’assessore provinciale delle Politiche comunitarie, Enrico Daga, è intervenuto per ribadire gli impegni annunciati nei giorni scorsi.
«In tutta Europa si è fatta strada l’idea di costruire il network europeo degli Stretti, un sistema di lobbying e di governance in grado di far identificare le zone litoranee come laboratori per l’attuazione di politiche europee ad hoc, non legate esclusivamente alla politica del mare ma costruite sulle Politiche degli stretti», ha detto l’assessore. «Attraverso l’accordo poniamo le basi per strutturare una serie di azioni e progetti comuni - ha proseguito - per promuovere lo sviluppo economico, la protezione ambientale costiera, il trasporto, la logistica e gli scambi socio-culturali tra tutti i territori interessati». Obiettivo rispetto al quale, insiste ancora l’assessore, «serve che tutte le istituzioni isolane e tutti gli attori politici, sociali, economici e culturali acquisiscano consapevolezza di ciò che potremmo rappresentare in Europa».
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