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Red 26 agosto 2012
«Decibel, tanto rumore per nulla»
Diodato Arru precisa come non ci sia nessun moralismo nel contemperare l’esigenza di chi vuole riposare e di chi si vuole divertire. E rilancia la necessità di qualità artistica per una città turistica: «Eleganza e divertimento non sono schiamazzi»
«Decibel, tanto rumore per nulla»

ALGHERO - Continua ad infiammare il popolo della notte l'acceso dibattito sviluppatosi ad Alghero intorno ai decibel selvaggi, al mancato rispetto di leggi e norme che regolano la possibilità di diffondere musica con strumentazione elettronica all'esterno dei locali notturni, ed alle prospettive di un settore in evidente affanno (quello turistico). Capita così che ad Alghero, per il chiasso, si lamentino tutti: dai musicisti in concerto, ai titolari di bar e hotel di lusso, fino ai cittadini esausti del rumore incontrollato che spesso è sprigionato in ogni anfratto della città. Lamentele, sempre legittime, che non risparmiano gli stessi organizzatori e titolari di locali notturni, popolo della notte compreso (seppur per ragioni opposte). Morale: qualcosa davvero non va nella gestione incontrollata della movida.

Ad intervenire nel dibattito sulla musica dal vivo in città è Diodato Arru (nella foto), compositore e musicista, impegnato nel panorama artistico europeo nella produzione e divulgazione della musica del nostro tempo. Senza troppi tatticismi sostiene che «il problema non è quello dei decibel, ma il fatto che si voglia dare “dignità” artistica allo schiamazzo e allo starnazzo: quanto sta caratterizzando l’estate algherese, in ogni angolo di strada pubblica, è inquinamento acustico che ottunde qualsivoglia capacità uditiva, non c’è discussione plausibile sul significato estetico di tutta questa cacofonia. Tanto rumore per nulla».

Diodato Arru precisa come non ci sia «nessun moralismo nel contemperare l’esigenza di chi vuole riposare e di chi si vuole divertire». Se questa città vuole essere davvero turistica con un’offerta culturale degna di questo nome deve inserirsi in un circuito europeo di arte e cultura - sostiene il compositore algherese - che deve rappresentarla in maniera qualificata. «La mia ultima composizione per flauto e orchestra, eseguita in Francia, si intitola “Voluttà del pianissimo”. E’ un dialogo tra flauto e gli altri strumenti dell’orchestra in un decrescendo nel quale l’ascoltatore deve immergersi in se stesso, nel proprio mondo interiore. Combattere il rumore e l’inquinamento acustico, sotto qualsiasi forma si manifesti, è una questione di civiltà, per questo ho deciso di sottoscrivere l’appello del Wwf - conclude Diodato Arru - perché eleganza e divertimento non sono schiamazzi».



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