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Red 17 agosto 2012
«Sindaco salviamo Alghero»
«Non ci rimarrà altra scelta che chiudere Las Tronas»: Vito La Spina il proprietario dello storico albergo di Alghero, campione internazionale dell’ospitalità di gamma alta, fiore all’occhiello del turismo di qualità, al dodicesimo posto in Italia nella classifica di Trip Advisor relativa agli alberghi di lusso, si dichiara prossimo a gettare la spugna. Si appella al Sindaco e firma l’appello del Wwf
«Sindaco salviamo Alghero»

ALGHERO - «Un'offerta di qualità, per un piccolo «albergo boutique» come Las Tronas, ha bisogno di un adeguato e corrispondente contesto di qualità. È ovvio. Ma non sembra che ad Alghero ci sia nessuno, finora, capace di decidere che il turismo di gamma alta può diventare lo strumento principale per salvare l'economia della città». E' il commento di Vito La Spina, titolare del più famoso hotel della Riviera del Corallo, il Las Tronas. «È un mercato competitivo - precisa La Spina - che presuppone alta qualità degli addetti, dai camerieri ai direttori, ma soprattutto alta qualità del contesto urbano: esso è capace di sviluppare volumi importanti con un effetto positivo su tutte le economie collegate. Un corretto sviluppo alberghiero, che sappia sfruttare storia e ambiente, bellezze naturali e diffusi servizi di qualità, porta con sé un uno sviluppo culturale dell'intero territorio. E lo sviluppo di professionalità di qualità».

Secondo Vito La Spina, «già da troppo tempo Alghero, e la bolla sta per scoppiare, ha sottomesso il settore alberghiero all'egemonia dell'offerta residenziale. Il risultato è stato un impoverimento dell'economia turistica conseguente al degrado della città e al decadimento dell'offerta. Proprio quest'anno, si è aperto un nuovo mercato che vede Alghero al primo posto nel raccogliere i transfughi della Costa Smeralda. Nessuno l'ha ancora sottolineato: è il mercato del turismo russo, soprattutto di famiglie giovani che cercano un posto dove divertimento e tranquillità non siano in contraddizione, che ha dato un nuovo impulso a una stagione che sembrava compromessa in partenza. Ecco Alghero potrebbe avere la sua rivincita di classe sulla Costa Smeralda!

«Ma come può fare il piccolo Las Tronas a mantenere il suo livello di servizi, se vede scappare i suoi ospiti, perché travolti dal chiasso notturno di iniziative improvvisate, di natura incerta, culturalmente impresentabili, musicalmente ridicole, che configurano per il turismo di Alghero la nuova egemonia della economia della birretta - si domanda Vito La Spina - non ci rimarrà che chiudere: come può pensare Las Tronas di continuare a programmare nuovi investimenti nella cultura e nell'economia turistica della città se poi si trova a combattere estenuanti battaglie, perdute in partenza, per evitare che l'ingresso pedonale dell'albergo sia trasformato in pisciatoio dai partecipanti alle feste musicali di improvvisate discoteche all'aperto? Per non parlare dei depositi spontanei di bottiglie vuote nel nostro giardino, di rifiuti sparsi sul percorso dei nostri clienti. E fra i rifiuti, il «rifiuto acustico» è il più insidioso. Psichicamente. Penso a una nuova “ecologia della mente”.

«Come ha spiegato Eugenia Tognotti, in un bell'editoriale di qualche giorno fa sulla prima pagina della Nuova Sardegna, fa male alla salute, come la diossina nell'aria, come le polveri sottili, o peggio l'amianto nei polmoni. «Nessuno vuole imporre orari. Qui a Las Tronas non siamo per una città morta. Al contrario. Così come non vediamo come si possa sollecitare qualsivoglia limitazione al divertimento giovanile. Da vecchio radicale - precisa ancora Vito La Spina - personalmente sono per la libertà totale. Ma a condizione che la libertà di ciascuno finisca nel punto in cui deve rispettare la libertà degli altri. Oltre tutto, c'è qualcuno che mi può spiegare perché io debba essere costretto ad ascoltare una musica di qualità sgradevole, e in ogni caso a me e ai miei clienti altamente indigesta?

La libertà di tutti si deve poter esplicare in quell'armonia di interessi che solo le leggi, peraltro esistenti e ad Alghero inapplicate, possono e devono imporre. Leggi - precisa - non per reprimere ma per prevenire. Non oso dire educare. «È compito di chi ci governa e ci amministra trovare una soluzione che garantisca spazi adeguati a tutti e imponga regole condivise per tutti. Il mercato della notte non può distruggere la vita del giorno. I decibel sono il sintomo di una malattia molto grave che sta minando la salute imprenditoriale della città: la perdita della propria identità storica, culturale, ambientale e quindi imprenditoriale, nel senso più alto della parola. È per questo che ho deciso di firmare l'appello del Wwf. Signor sindaco - conclude il titolare de Las Tronas - è fra le persone che conoscono la realtà dell'imprenditoria turistica, perciò mi appello a lei per salvare Alghero».

Nella foto: Vito La Spina



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