Dà il titolo alla mostra della Fondazione Alguer Liberada, che sarà inaugurata lunedì 6 agosto (alle ore 19) nelle sale di esposizione dell´Obra Cultural
ALGHERO - «Nosaltres erem aixì a la campanya»: sotto questo titolo, nelle sale di esposizione dell'Obra Cultural in via Arduino 44, lunedì 6 alle ore 19 si inaugura la mostra dedicata alla memoria della città di Alghero, riscoperta attraverso gli album di famiglia degli algheresi. È prevista la parteciapazione del sindaco di Alghero, Stefano Lubrano, e degli assessori Alma Cardi e Romina Caule e del presidente dell'Obra, Pino Tilocca.
Dopo il successo della scorsa estate, con «Nosaltres erem aixì a la marina», la Fondazione Alguer Liberada ha promosso una nuova mostra dedicata all'altra anima della città. Dopo il mare la campagna: un'unica mostra in due tempi. Curata dalle professoresse Ginetta Amadori e Marianina Delrio, in collaborazione con la Scuola media numero due di Alghero, grazie al patrocinio della Fondazione Banco di Sardegna, la mostra si propone di documentare l'aria del tempo di un passato altrimenti destinato a uscire ben presto dal patrimonio dalla memoria collettiva. La campagna, come il mare, diventa il luogo in cui si fissano per sempre i modelli culturali dell'epoca. Modelli che solo la fotografia può tramandare.
Il lavoro culturale di Ginetta Amadori e Marianina Delrio, va visto infatti, nel contesto della ricerca storica sulle nuove fonti della storiografia. Non per una nuova storia della fotografia ma per la fotografia che documenta la nuova storia. In questo senso la mostra di Alghero, trova la sua ispirazione culturale, nella mostra curata da Gabriele D'Autilia, (autore della monumentale Storia della fotografia di Einaudi) con il titolo Familia, tre anni fa al Vittoriano di Roma, ricavata da uno studio nelle scuole degli album di famiglia di tutto il Lazio. Non esiste infatti solo la storia delle date! C'è anche la storia delle persone.
C'è la storia dei modi di essere che riflettono i modi di pensare e di vivere. E ogni tempo ha il suo stile, che queste foto sanno raccontare con quella poesia del ricordo che la storia con la maiuscola non riuscirà mai conservare e trasmettere. Prima della mostra, con una doppia conferenza, toccherà a Carlo Sechi, direttore dell'Obra Cultural, e Pasquale Chessa, della Fondaciò Alguer Liberada, raccontare come Alghero debba e possa conservare i preziosi giacimenti della sua memoria.