S.A.
3 agosto 2012
«Regione sblocchi risorse per gli artigiani»
Lo ha chiesto nei giorni scorsi il consigliere regionale del Partito democratico, Mario Bruno, raccogliendo l’appello lanciato da Cna e Confartigianato
CAGLIARI - «La Regione ascolti l’allarme lanciato dalle associazioni degli artigiani, che sono il cuore economico dell’Isola, e sblocchi subito la spendita delle risorse per le leggi di settore»: lo ha chiesto nei giorni scorsi il consigliere regionale del Partito democratico, Mario Bruno, raccogliendo l’appello lanciato da Cna e Confartigianato.
«È urgente che la Regione riveda le priorità del patto di stabilità, inserendo le risorse necessarie per garantire il rispetto dei contratti degli artigiani – aggiunge Bruno – Il fabbisogno delle imprese artigiane ammonta a 22 milioni, ma stanno ricevendo pagamenti solo per 6 milioni: il resto è bloccato dal patto di stabilità». Dunque, «è compito del Consiglio indicare le nuove priorità del patto di stabilità: non spettano alla giunta che, in questi tre anni, si è dimostrata incapace di affrontare il tema col governo centrale e ora corre ai ripari con ricorsi tardivi a fine legislatura».
«Noi della minoranza – prosegue Bruno - avevamo indicato con chiarezza la strada da seguire: se Cappellacci ci avesse ascoltato ora la situazione sarebbe diversa e invece ci troviamo con un problema drammaticamente irrisolto». «Quello della piccola e media industria artigiana è un sistema che deve essere centrale nelle politiche regionali – dice ancora l’esponente Pd – Parliamo di più di 40mila imprese in Sardegna: il sistema incentivante va rivisto in quantità e qualità».
Infatti, «per ogni occupato, gli artigiani ricevono un finanziamento pari a 12mila euro, mentre le imprese di altri settori ottengono più di 48mila euro».«Non abbiamo più un’industria, il turismo non riesce a decollare e fare la differenze – conclude Mario Bruno – La Regione, come dicono gli artigiani, rispetti gli impegni assunti all’inizio dell’anno a Vallermosa e metta le imprese nelle condizioni di prosperare e creare occupazione».
Nella foto: Mario Bruno
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