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S.A. 31 luglio 2012
Spada-Di Nolfo: la saga continua
Un´altra lettera pubblica del cittadino algherese indirizzata al consigliere comunale di AlgueRosa. L´argomento è ancora il rispetto degli orari e le modalità per l´intrattenimento musicale
Spada-Di Nolfo: la saga continua

ALGHERO - Il botta e risposta tra un residente algherese Carmelo Spada e il consigliere comunale di AlgueRosa, Valdo Di Nolfo, si arricchisce di una nuova puntata, o meglio della terza lettera pubblica. L'argomento è sempre lo stesso: il rispetto degli orari e le modalità sull'intrattenimento musicale in città. Di seguito la missiva integrale.

Caro Valdo,
nella tua rutilante e magmatica lettera, non centri il problema che ho posto: il diritto al riposo nelle ore notturne per tutti coloro che vivono e lavorano ad Alghero tutto l’anno, come me, come te e come il panettiere che si alza alle tre del mattino per prepararci il pane. Questo è regolato da una serie di leggi, nell’interesse generale. In particolare ho parlato della zona urbana, ma ritengo che hanno gli stessi diritti i residenti della case popolari vicine alle discoteche (potresti indicarmele per poter contattare i residenti e fare fronte comune) ed anche i residenti costieri. Per dare una risposta ai tuoi dubbi, rappresento me stesso, cioè un cittadino al quale sotto il pavimento di casa hanno messo anche una batteria acustica amplificata. Quindi, se tu mi dici in quali ore dormi, sono disposto a pagare lo stesso batterista, per farti provare la stessa “piacevole” ebbrezza. Hai perfettamente ragione, tu sei legittimato dal voto popolare (un ragionamento simile lo faceva l’ex presidente del Consiglio Silvio Berlusconi) eppure, senza che nessuno si senta offeso, ritengo che i cittadini hanno il diritto di verifica. Mentre, nella logica dei ruoli e controlli sociali non può essere il politico a mettere i voti alla società civile. Anni fa, in seguito al blocco dei lavori del ponte di Calabona, determinato dall’azione legale fatta da WWF e Codacons, l’allora Presidente della provincia di Sassari, in una conferenza stampa, sentenziò che si faceva un uso spregiudicato di sigle importanti. Intervenne, per ristabilire la verità dei fatti, Fulco Pratesi, presidente del WWF Italia, che ribadì che la provincia di Sassari costruiva un‘opera pubblica in un contesto ambientale tutelato senza le autorizzazioni previste. Chi deve essere giudicato spregiudicato? Non può esserci il cortocircuito dei ruoli tra controllori e controllati. Inoltre hai travisato il senso della mia citazione del concerto di Londra interrotto dalla polizia. Il senso è semplice, se tu o io, avessimo avuto la facoltà, avremmo autorizzato qualsiasi deroga per quell’unico concerto del Boss e McCartney, mentre qui, ad Alghero, la musica con o senza deroghe si fa per molti giorni e tutte le settimane. Capisci la differenza? Non si può quasi mai dormire. Incomprensibilmente emetti dei giudizi postumi sulla vicenda della palestra Giordo. In quell’assemblea pubblica mi rivolsi a degli adolescenti minorenni del Liceo Classico sostenendo che la loro protesta, con l’occupazione della palestra, avrebbe potuto portare ad una denuncia penale. Rischiavano, con la loro giovanissima età, di pagare un prezzo molto alto per una scelta urbanistica che noi adulti non eravamo riusciti ad evitare. La protesta doveva restare nell’alveo della legalità. In quella palestra non so se tu (studente universitario) o io (insegnante e vice preside di un Liceo Artistico) o se entrambi fossimo fuori luogo, ma le mie furono parole di responsabilità e tutela verso i ragazzi, non capisco perché tu le ritenga, a distanza di tanto tempo, “saccenti e pontificanti”. Veniamo alle “mani che non si sporcano”. In questi decenni il WWF (che ho rappresentato localmente per tanti anni) non ha “pettinato le bambole”, non ha mai messo i “bigodini ai capelli di chicchessia” e non si è fatto fare lo shampoo da nessuno. Ti mancano molti files perché tu possa avere una visione diacronica delle vicende ambientali di Alghero ed alle quali ho partecipato dedicando moltissime ore al giorno. Provo a colmare queste tue lacune.
Dal 1974, il WWF di Alghero, con sede nello stesso palazzo storico che oggi ospita la redazione di Alguer.it, ha promosso la costituzione del Parco di Porto Conte; ha realizzato la costruzione del carnaio per i grifoni di Punta Cristallo, per il quale non solo ci siamo sporcati le mani, ma ci siamo anche spaccati la schiena; accolto i primi obiettori di coscienza in Alghero; denunciato la discarica di Su Bullone; mappato le discariche abusive nel territorio; ripulito tante aree degradate; fatto decine di denunce per lo stagno del Calich; organizzato numerosi convegni per divulgare le tematiche ambientali; raccolto firme per i referendum contro pesticidi, caccia e nucleare; posto il problema della gestione del verde pubblico; presentato osservazione sul PTP n. 5; denunciato l’illuminazione notturna delle falesie per difendere berte e falchi pellegrini; proposto la tutela della fascia olivetata e della prateria di posidonia; commissionato una perizia e conseguente denuncia per il danneggiamento dell’alberata ad ulmus pumila di via XX Settembre; fatto bocciare delibere che modificavano aree di Porto Conte da H3 in F1; bloccato il raddoppio del Ponte di Calabona; fatto annullare la realizzazione di una peschiera intensiva nello stagno del Calich; combattuto per salvare il cinema Selva; abbiamo issato, a 30 metri d’altezza, su un campanile di una chiesa uno striscione contro i depositi delle scorie nucleari; abbiamo “steso” enormi mutandoni sulla banchina del porto per denunciare l’incombenza dei chioschi sul paesaggio; realizzato un dossier tecnico per valutare la sostituzione dei pini con lecci nella piazza San Marco di Fertilia. Ci siamo fatti tanti nemici. Non siamo mai stati un’associazione ad una dimensione, abbiamo cercato, pur con i nostri limiti, di interpretare la complessità. Per tutto il resto che non ho menzionato vai a cercarlo negli archivi de La Nuova Sardegna, de L’Unione Sarda e di Alghero Cronache. Ritorniamo alla questione della musica e quella giovanile, ti chiedo: nei bar dove si fa musica dal vivo e nelle discoteche ai ragazzi (ai quali tu, come me tieni) si somministrano gratuitamente le consumazioni? O bisogna essere abbastanza danarosi per vivere la movida notturna? In realtà la questione giovanile con l’intrattenimento musicale nei bar del centro, della periferia o delle discoteche ha poca attinenza. I giovani hanno assoluto diritto di divertirsi, anche con la musica a palla, e se fossi un amministratore pubblico, mi attrezzerei per promuovere incontri e concerti promuovendo le band locali come si fa ad Olbia, completamente gratuiti, con consumazioni a prezzi politici. Eventi con i quali nessuno possa speculare sulla pelle e sui desideri dei nostri ragazzi. Il tutto tutelato da un cordone che impedisca agli spacciatori di droghe la loro opera mortifera. Fatti promotore di un simile progetto e della costruzione di una casa della musica pubblica che possa accogliere i giovani e gli studenti dell’università di Alghero. Tra la mia generazione e i giovani non c’è nessun conflitto di interessi generazionale, ci sono semplicemente degli interessi diversi, legittimi entrambi. La vicenda, nelle sue varie sfaccettature, ha assunto i caratteri della commedia degli equivoci, vedendomi attribuire con copione che non ho scritto. Non sapevo nulla, sino a pochi giorni fa, del WWF e della musica alle Bombarde. Quindi non capivo il motivo del putiferio suscitato con i 45 dB e della sovrapposizione di una serie di vicende, compresa la mia passata attività nel WWF. Ora, avendo conseguito i prerequisiti, il quadro degli equivoci mi è chiaro ed ho potuto capire retroscena e ruolo dei vari attori. Alla fine di questa giostra, senza vincitori e vinti, dovremo pur trovare un modo per uscire da questo “cul de sac” nel quale ci siamo cacciati, perché il tema che rimane è quello della qualità della vita e delle politiche giovanili. Io sono partito da una festa degli universitari, mi sono trovato a scoperchiare, involontariamente, un pentolone in ebollizione tanto da ricevere minacce. Ho fatto cacciare fuori da polverosi cassetti leggi e ordinanze: questo è il fatto “eversivo”? Riflettiamoci. Riflettiamo sulla qualità del dibattito democratico nella nostra città
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