Red
24 luglio 2012
Decibel, irrompe Valdo: «si cambia»
Il consigliere comunale risponde alla lettera aperta di Carmelo Spada e promette: «La maggioranza, il sindaco Lubrano e la sua giunta risolveranno il problema». Di seguito la lettera integrale
ALGHERO - E bagarre ad Alghero sulla delicata questione del rumore. Un argomento sempre rimandato e mai seriamente affrontato, figlio, probabilmente, di una deregulation diffusa, ma anche di un mancato interessamento politico-amministrativo negli anni, che permettesse di individuare zone urbane ed extra-urbane dove poter autorizzare eventi e concerti notturni. Soprattutto nel periodo estivo. E così dopo la lettera aperta pubblicata da Alguer.it a firma Carmelo Spada, indirizzata a Valdo Di Nolfo, il consigliere comunale risponde al rappresentante Wwf locale. Ecco il testo integrale della missiva.
Caro Carmelo,
tra le centinaia di commenti sul tuo comunicato, tutte contro la tua opinione, hai scelto me. Ti ringrazio per la considerazione. Sicuramente questa scelta è dipesa dal fatto che io sono un consigliere comunale, ma penso che l'ironia e l'educazione del mio post abbiano fatto il resto. Conosco i registri della comunicazione, caro Carmelo, ti ho preso un po’ in giro, ma era un post via Facebook e non un comunicato stampa ufficiale. Evidentemente ti sfugge la differenza e la pioggia di commenti negativi sul tuo intervento ti hanno fatto passare il senso dell’umorismo. Così come non deve aver aiutato il tuo umore vedere tantissimi Algheresi, smartphone alla mano, misurare l’emissione di decibel di qualunque cosa (una moto che passa, una chiacchiera tra amici, i grilli la mattina) e ridere di gusto verificando che erano superiori ai 45 decibel. Capisco che, così in difficoltà, tu chiami in causa me, che sono stato anche delicato. Ebbene, le responsabilità che derivano dal mio ruolo me lo sono prese, senza bisogno che me le chiedessi tu. Conosco bene tutte le norme e le fonti che citi, la direttiva europea, la normativa circa l’inquinamento acustico, la circolare del prefetto. Soprattutto conosco il piano commerciale vigente, voluto dal centrodestra. E, a contrario tuo, conosco come fu approvato, con i soli voti della maggioranza di Marco Tedde, l’opposizione che polemicamente abbandonava l’aula e si sedeva tra il pubblico, perché si rifiutava di approvare un piano blindato, deciso nelle stanze delle lobby senza un briciolo di partecipazione.
Tra gli emendamenti non accolti ce n’erano alcuni miei (oltre che molti dei miei colleghi d’opposizione) che vertevano proprio sulla questione dell’intrattenimento musicale. Si trattava di proposte di modifica concertate con le associazioni di categoria e con i cittadini. L'ex sindaco Tedde e le sue truppe hanno voluto approvare un piano che, tra le altre cose, prevedeva la chiusura delle attività di intrattenimento con musica dal vivo nei bar e nei locali entro le ore 1.00. Cosicché il popolo della notte fosse costretto a migrare verso le discoteche della città, e pazienza se, per pura coincidenza, il programma di intrattenimento di questi locali fosse curato da persone a lui legate.
La solita manovra di lobby, l’ennesima della giunta Tedde, a cui io non mi sono prestato. A quanto pare, per te (non so se rappresenti ancora il Wwf o se rappresenti solo te stesso), il sonno dei cittadini residenti nelle case popolari vicino alle discoteche è un sonno di serie B, che conta meno di quello dei benestanti che abitano vicino alle Bombarde.
Ho un ampio mandato popolare, caro Spada, e ce l’ho perché studio, mi documento e faccio il mio lavoro bene. Altrimenti non ce l’avrei.
Non sono nominato da nessuno, e non permetto al primo che si alza di chiedere le mie dimissioni. Se tu fossi stato un ambientalista vero, avresti dovuto chiederle a quelli che hanno creato il disastro nell’ecosistema del Calich, giusto per fare un esempio. Ma, a quanto pare, eri (solo?) distratto. Mi dispiace ma devo rifiutare il tuo invito per un calumet della pace. Non fumo, nemmeno metaforicamente. E poi, il dialogo tra due persone in un bar supererebbe i 45 decibel. Inoltre, ma questo forse è un mio problema, non sopporto i professori saccenti, da figlio di insegnanti ho sempre apprezzato l'umiltà. Mi ricordo bene di te, quando occupavamo il Giordo per difendere uno spazio pubblico dalla speculazione privata, che pontificavi su cosa dovevamo o non dovevamo fare, però senza mai sporcarti le mani. Caro professore, se uno non la pensa come te, non è detto che non abbia studiato abbastanza, magari ha studiato meglio. Pensaci, in futuro. Non solo, da un professione, un educatore, un docente mi sarei aspettato ben altro tipo di interventi magari in difesa della cultura, degli spazi di espressione musicale, luoghi in cui gli artisti abbiamo la possibilità di esibirsi creando anche un servizio importante per la crescita del territorio. Stai tranquillo, comunque. La maggioranza, il sindaco Lubrano e la sua giunta risolveranno il problema.
Regoleremo la questione dei decibel, cercheremo, confrontandoci con le associazioni di categoria e con i cittadini, di trovare una soluzione che contemperi le esigenze di una città turistica con la cultura e il diritto al riposo dei cittadini. Sicuramente la soluzione arriverà dopo un processo di partecipazione e senza repressione. Non vogliamo far ridere il mondo, come l’esempio (peggiore non ne potevi trovare) dei poliziotti londinesi, così ligi al dovere da interrompere il duetto del secolo. Dormi e pranza pure tranquillo: anche se non sarai invitato, né personalmente, né come membro di fantomatici pseudo comitati, faremo il bene di Alghero. E tuteleremo l’ambiente, l'interesse generale, come abbiamo detto. L’ambiente, caro Carmelo, non le lobby o l'interesse personale di qualche residente costiero.
Nella foto: Valdo Di Nolfo
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