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Red 21 luglio 2012
«La liberazione il giorno più bello»
E´ durato oltre tre ore il colloquio tra il procuratore aggiunto Giancarlo Capaldo e Rossella Urru. Poi il saluto con il Capo dello Stato e il rientro in Sardegna. Festa a Samugheo
«La liberazione il giorno più bello»

CAGLIARI - E' durato oltre tre ore il colloquio tra il procuratore aggiunto Giancarlo Capaldo e Rossella Urru, la cooperante liberata mercoledì scorso dopo essere rimasta per nove mesi in mano ai suoi rapitori. Sulla vicenda l'ufficio del pubblico ministero di Roma aveva aperto un fascicolo ipotizzando il reato di sequestro di persona a scopo di terrorismo. Le indiscrezioni trapelate sul lungo colloquio sono scarse. Sembra comunque che durante l'incontro abbia dichiarato che contro di lei non furono mai puntate armi e di non essersi mai sentita in pericolo di vita. La Urru inoltre avrebbe parlato di frequenti trasferimenti sempre sotto la scorta dei suoi sequestratori e di non essere comunque in grado di dare una descrizione né di questi né dei luoghi. Durante la prigionia è capitato che fosse qualche volta in compagnia dei due colleghi spagnoli liberati insieme a lei.

Prima la cooperante italiana, accompagnata dai familiari, è stata ricevuta dal presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano. All'incontro hanno partecipato anche il ministro degli Esteri, Giulio Terzi, e il capo dell'Unità di Crisi della Farnesina, Claudio Taffuri. «Il giorno della liberazione è stato il più bello ma anche il più impegnativo perché non sapevo che in Italia ci fosse tutta questa gente e questo movimento» ha detto la cooperante all'uscita dalla Farnesina dopo un colloquio con l'unità di crisi. La giovane ha ribadito inoltre i suoi ringraziamenti al ministero degli Esteri, all'unità di crisi, alla cooperazione e a tutte le persone che hanno lavorato per la sua liberazione, sottolineando come «la solidarietà del popolo italiano» l'abbia aiutata «a distanza anche se non lo sapevo». Poi, parlando dell'incontro con il presidente Napolitano, ha affermato: «E' stato un piacere conoscere una persona così fantastica. E' stato molto vicino alla mia famiglia»".

Nel pomeriggio l'arrivo a Cagliari. All'aeroporto di Elmas Rossella è stata accolta da una folla di giornalisti e parenti, amici, e quando si sono aperte le porte degli arrivi la banda musicale di Sestu ha intonato le note dell'inno della Brigata Sassari Dimonios. Scortata dalle forze dell'ordine, è uscita con indosso una bandiera dei 4 Mori simbolo della Sardegna che le è stata donata dal presidente della Regione Ugo Cappellacci. Allo scalo dove erano presenti i genitori, il parroco don Alessandro Floris, e il sindaco di Samugheo, ci sono stati momenti di tensione tra giornalisti e compaesani della cooperante che l'hanno protetta da telecamere e microfoni. Poi Rossella è salita sull'auto della scorta che è immediatamente partita verso il suo paese Samugheo.



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