E´stata liberata ieri la cooperante sarda rapita lo scorso ottobre. Questa sera il rientro a Roma dove ad attenderla ci sono i genitori Marisa e Graziano. La festa del paese che si prepara a riaccoglierla
SAMUGHEO - La
notizia attesa da quasi 9 mesi è arrivata alle 19.36 di mercoledì: Rossella Urru è libera. Le voci insistenti sul rilascio della cooperante sarda rapita lo scorso 23 ottobre erano iniziate nel pomeriggio, ma il falso allarme del marzo scorso ha suggerito la massima prudenza sino alla conferma della Farnesina.
Attestati di gioia e ringraziamenti da parte di tutti i politici, dal Capo dello Stato al Governatore della Sardegna.
Il rilascio. Ad annunciare il rilascio è stato il portavoce del gruppo islamico Ansar Dine a Timbuctù, Sanda Abou Mohamed che ha confermato sia la liberazione della ragazza che dei due spagnoli rapiti con lei, Ainhoa Fernandez del Rincon ed Enric Gonyalons. L'uomo ha precisato che gli ostaggi sono stati rilasciati dal gruppo Mujao vicino alla città settentrionale di Gao. A diffondere per primo la notizia in Italia è stato il sito del Foglio. Secondo alcune fonti, oltre allo scambio di prigionieri islamici, per gli operatori umanitari sarebbe stato pagato anche un riscatto, versato dai ministeri italiano e spagnolo.
«Sono emozionatissima». La ragazza arriverà a Roma nel pomeriggio di oggi, dove ad aspettarla ci sono i genitori Marisa e Graziano che sono riusciti a contattarla telefonicamente. «Sono emozionatissima, non vedo l'ora di riabbracciarla». Sono le prime parole della mamma che ha parlato al telefono con la deputata del Pd, l'oristanese Caterina Pes, che ha seguito sin dall'inizio la vicenda del rapimento. La famiglia Urru aveva ricevuto una telefonata dalla Farnesina nella notte di martedì, non sapendo ancora nulla sull'esito delle trattative. Ora finalmente il lieto fine.
Grande festa a Samugheo. Dopo «nove mesi di inferno» come li ha descritti il sindaco, Antonello Demelas, è scoppiata la festa a Samugheo dove per l'arrivo della compaesana si faranno le cose in grande. Campane a festa, gente in strada e caroselli di auto: per manifestare una gioia trattenuta per troppo tempo tra parenti, amici e conoscenti della cooperante umanitaria. Niente è trapelato in paese sino alle fonti ufficiali del ministero. I genitori di Rossella erano partiti mecoledì mattina molto presto dopo la telefonata della Farnesina la notte precedente.