Sara Alivesi
7 luglio 2012
Rischio flop per i saldi ai nastri di partenza
Codacons: flessione fino al 30% rispetto allo scorso anno per gli acquisti a prezzo scontato, con una spesa pro capite di 80 euro. Al di sotto della stima di Confcommercio che prevede un esborso di 250 euro a famiglia
![Rischio flop per i saldi ai nastri di partenza](https://www.alguer.it/img/via-carlo-alberto-1.jpg)
ALGHERO - Ogni famiglia spenderà circa 250 euro (248) per l'acquisto di capi d'abbigliamento ed accessori in occasione dei saldi estivi. E' quanto stima l'Ufficio studi Confcommercio nell'annunciare l'avvio degli sconti di stagione, a partire da oggi (sabato), in tutte le regioni italiane, dopo Basilicata e Molise, dove sono già iniziati il 2 luglio. La Confcommercio infatti stima che la spesa media a testa sarà di 100 euro per un valore complessivo di 3,7 miliardi di euro pari al 12% del fatturato annuo del settore.
«I consumi nel settore moda - sottolinea Renato Borghi, presidente di Federazione Moda Italia e vice presidente di Confcommercio - non sembrano poter crescere neppure con i saldi. Va detto, però, che pur non prevedendo una stagione particolarmente entusiasmante, si stima un calo del 9%, passando da uno scontrino medio di 114 euro a persona del 2011 ad una spesa media di 103 euro nei saldi estivi 2012, questo appuntamento rappresenta un evento di costume capace di coinvolgere tutte le nostre città con un 'appeal' straordinario e di attrarre anche moltissimi turisti a livello internazionale». La durata media del periodi di saldi è di 60 giorni ma ci sono regioni in cui il range è più ampio, come in Campania per 90 giorni, o più stretto come in Liguria per 45 giorni.
I saldi estivi saranno «un vero e proprio flop», avverte il Codacons, perché si registrerà una flessione delle vendite del 20% rispetto allo scorso anno, con punte del 30% in alcune città. Il calcolo dell'associazione dei consumatori prevede che la spesa procapite nel periodo di sconti non supererà gli 80 euro, ad di sotto delle stime di Confcommercio. «Il dato è particolarmente negativo - spiega il Presidente Carlo Rienzi - considerato che già lo scorso anno si era registrato un crollo degli acquisti del 15%. Ad influire sul calo degli acquisti sarà soprattutto 'l'effetto Imu', le tasse e i balzelli introdotti dal Governo, la crisi ancora in corso e la scarsa fiducia degli italiani nel futuro economico nel nostro paese». Si registrerà poi una riduzione delle vendite anche nei centri commerciali e negli outlet, che negli anni passati avevano retto all'ondata di crisi. Solo il 45% degli italiani - stima infine l'associazione - si avvarrà degli sconti di fine stagione».
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