Sergio Ortu
1 maggio 2005
Commercianti in rivolta a Fertilia
Sarebbe ora che un intervento deciso, istituzionale e politico garantisca una risoluzione dell’annosa vertenza demaniale di Fertilia. Un caso nazionale e tra tutti il più significativo di come lo Stato abbia cura dei propri beni, abbandonandoli a se stessi
ALGHERO - La Borgata di Fertilia rischia di diventare un quartiere fantasma, sembra infatti a rischio la sopravvivenza degli esercizi commerciali locatari dei fatiscenti immobili demaniali. In una lettera indirizzata al primo cittadino Marco Tedde e al Prefetto di Sassari Salvatore Gullotta, i titolari di imprese commerciali a Fertilia lanciano l’allarme e chiedono sostegno e aiuto nella vertenza che li vede protagonisti di un contenzioso con lo Stato per la regolarizzazione dei contratti di locazione. «Da decenni svolgiamo la nostra attività lavorativa all’interno di locali demaniali presenti nella borgata di Fertilia –s crivono le 15 imprese commerciali della borgata - strutture prese in locazione dall’ente titolare, Agenzia del Demanio, Ministero delle Finanze. Ora molti di noi rischiano di essere sfrattati in quanto in seguito a varie procedure burocratiche e altrettante sentenze di merito non risultano essere in regola con i contratti di locazione, o meglio quelli stipulati non vengono riconosciuti validi». Per essere più chiari lo Stato pretenderebbe dai commercianti canoni di locazione ben al di sopra degli indici Istat di equo canone per immobili pericolanti e mai sottoposti a manutenzioni se non quelle effettuate a proprie spese dai locatari. Per questi motivi, si è intrapresa una battaglia legale per fare salvo il proprio diritto di locatario, ma ancor prima per garantire il sacrosanto diritto al proprio lavoro. E proprio quest’ultimo diritto rischia di essere calpestato proprio dal Demanio e quindi dallo Stato stesso che dovrebbe tutelare i propri cittadini. «Fertilia rischia di diventare un quartiere dormitorio–proseguono i commercianti della borgata - e l’intera popolazione che rischia di perdere gran parte dei servizi commerciali di primaria importanza». Sarebbe ora che un intervento deciso, istituzionale e politico garantisca una risoluzione dell’annosa vertenza demaniale di Fertilia. Un caso nazionale e tra tutti il più significativo di come lo Stato abbia cura dei propri beni, abbandonandoli a se stessi e impedendo oltretutto, a chi se ne vuole curare rendendoli attivi di poter svolgere la propria e sacrosanta attività lavorativa e sviluppo economico per la comunità residente. «Siamo stanchi di spendere denaro in carte bollate e ristrutturazioni di cui non ci viene riconosciuta l’opera - continua la nota dei commercianti di Fertilia - vogliamo essere tutelati come cittadini e lavoratori. Chiediamo di poter pagare un canone di locazione equo e conforme allo stato degli immobili. Desideriamo essere messi in regola ed essere posti nelle condizioni di poter anche acquistare questi immobili a prezzi corrispondenti al loro effettivo valore». La lettera delle imprese di Fertilia si conclude con la richiesta di un incontro con il Sindaco e il Rappresentante Territoriale del Governo affinché l’istanza possa trovare riscontro nelle opportune sedi istituzionali. La battaglia dei commercianti è comunque appena partita e sembra che non si arresterà fino a che la questione non sarà risolta. Sono previste iniziative anche di tipo “clamoroso” per sensibilizzare le Istituzioni e l’opinione pubblica.
|