Adn
19 giugno 2012
Notte prima degli esami per 450mila studenti
La celebre canzone di Venditti che unisce le generazioni alla vigilia dell´appuntamento con la Maturità. Ma gli studenti italiani sembrano non prenderla troppo sul serio..
![Notte prima degli esami per 450mila studenti](https://www.alguer.it/img/maturita-21.jpg)
ALGHERO - "Io mi ricordo quattro ragazzi con la chitarra e un pianoforte sulla spalla": sono sufficienti le note iniziali della canzone di Antonello Venditti per riportare il cuore, la mente e lo stomaco alla "notte prima degli esami". Gli esami che non finiscono mai, ma che difficilmente emozionano come quelli della maturità.Quest'anno i destini di 450mila studenti saranno uniti in tutta Italia tra i dubbi sulle tracce, le paure di non superare le prove, la gioia o la delusione a guardare un voto finale. Forse i maturandi di oggi più aperti al mondo, reale e virtuale, riescono a smorzare meglio le sensazioni, anche se è difficile credere che quel foglio bianco non unisca se non le aspettative almeno le emozioni di vecchie e nuove generazioni.
E intanto si sprecano i consigli: da quelli della Coldiretti che invita i ragazzi a eliminare i caffè e cibarsi di alimenti ricchi di sostanze rilassanti (pane, pasta o riso, lattuga, radicchio, cipolla, formaggi freschi, yogurt, uova bollite, latte caldo, frutta dolce e infusi al miele), a quelli del ministro Profumo: «non dovete avere paura. Più si è tranquilli e migliori sono i risultati».
In realtà, dall'indagine del portale Studenti.it in collaborazione con Swg, gli studenti italiani non sembrano troppo preoccupati dalla maturità: su 1.400 maturandi intervistati, il 28% ha dichiarato di passare sui libri meno di 1 ora al giorno; il 13% studia circa 2 ore; mentre 3 ore sui libri ce le passa solo l'8% dei maturandi; solo il 6% studia tra le 9 e le 10 ore al giorno. Sembrano sicuri del fatto loro, dunque, probabilmente perché, una volta ammessi all'esame, quasi la totalità supera le prove. Negli ultimi 12 anni i promossi all'esame sono infatti passati dal 96,3% del 2000 al 99% del 2011. Dietro la porta di una scuola c'è il futuro che un'Italia migliore dovrebbe dare, «crederci e meritarlo» come dice il ministro è sacrosanto ma non basta più.
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