SASSARI - Giovedì 21 giugno alle ore 17.15 presso la sala convegni dell'Ospedale Civile Santissima Annunziata, settimo piano, verrà presentato il libro di Eugenio Santoro, Responsabile del Laboratorio di Informatica Medica dell’Istituto di Ricerche Farmacologiche "Mario Negri, e docente dei corsi sull'Ebm, medicina basata sull'evidenza, organizzati dal Servizio Formazione dell'Asl n. 1 di Sassari.

Interverrà all’incontro Mario Oppes, Direttore dell’Unità Operativa di Medicina d’Urgenza della Asl n. 1, esperto di bioetica nonché Presidente del Comitato cittadino di Bioetica. Modera Maria Carmela Solinas, Responsabile Ufficio Stampa Asl di Sassari La presentazione del libro di Santoro rientra tra le attività culturali che il Servizio Formazione organizza per offrire agli operatori sanitari della Azienda Sanitaria, ai cittadini e ai pazienti interessati a queste tematiche, la possibilità di conoscere alcune novità editoriali particolarmente significative in ambito sanitario.

La presentazione del libro di Eugenio Santoro sarà l’occasione per aprire un dibattito sulle varie potenzialità del web. Appuntamento interessante anche per i professionisti della comunicazione, perché il libro di Eugenio Santoro, illustra come l'informazione via web, in particolare quella interattiva rappresentata dal web 2.0, sia destinata sempre di più a diventare la prima forma di informazione anche in campo medico. Secondo l’esperto, infatti, nel reperimento di tali informazioni assumono sempre maggior importanza i network in cui i rappresentanti di una stessa community professionale possono scambiarsi informazioni sui casi clinici, cercare consigli per effettuare una diagnosi e condividere le proprie conoscenze.

Vi sono inoltre social network di pazienti e cittadini pronti a sfruttare le potenzialità del mezzo per creare una massa critica, condividere le proprie storie, giudicare i medici e le strutture sanitarie e gestire/condividere i propri dati sanitari. I maggiori utilizzatori di questi strumenti partecipativi disponibili in rete risultano essere, soprattutto, i malati cronici e quelli colpiti da malattie rare, più propensi rispetto agli altri utilizzatori a stabilire relazioni con coloro che soffrono della loro stessa patologia.