L´ex presidente del Consiglio Giuliano Amato ha visitato la Casa Manno da questa mattina aperta al pubblico, intrattenendosi poi con la stampa per parlare dell´Italia di allora e di oggi. Alcuni stralci su Alguer.it
ALGHERO - Ancor prima della sua apertura ad Alghero, la Casa Manno - diventata un museo dedicato alla storia dell'illustre statista con i natali proprio nella Riviera del Corallo - ha ricevuto le visite illustri di
Giorgio Napolitano e Giuliano Amato. Il presidente della Repubblica ha fatto una breve tappa in città a febbraio, mentre l'ex presidente del Consiglio lo ha omaggiato venerdì nell'ambito delle iniziative per le celebrazioni dei 150 anni d'Italia in qualità di presidente del Comitato dei Garanti.
In realtà quella di ieri (venerdì) è stata anche un'inaugurazione, il museo da questa mattina è aperto al pubblico. Dopo essersi soffermato sui documenti, i video e le immagini dislocate nelle varie sale della "Casa", Amato - accompagnato dal presidente e dal membro del cda della Fondazione Siotto, Aldo Accardo ed Emilio Floris - ha incontrato i giornalisti mostrando sorpresa «per il tanto interesse nei confronti del diciannovesimo secolo».
Il politico ha ricordato Giuseppe Manno, «figura minore ma espressiva di caratteri dell'élite moderata che fece la prima Italia e ne assunse la responsabilità in un paese disperso, frammentato e ignorante». E dall'Italia di allora a quella di oggi, Amato ha fatto un'analisi della situazione politica attuale, del disagio in particolare economico, della disaffezione della gente nei confronti «dei partiti che ci hanno messo del loro a facilitare questa reazione».
In tema di «costruzione di un paese che anche uomini come Manno si portarono dietro», la rinascita dei giorni nostri corre sul filo anche di un Europa unita nella moneta ma anche nei calcoli severi dei trattati. Con la Grecia che rischia di uscire e contagiare le nazioni più fragili, il "Dottor Sottile" (come lo ha ribattezzato il giornalista Eugenio Scalfari) invita gli italiani alla calma e tranquillità sui risparmi e le spese, ma si dice certo che «l'Italia è in difficoltà ma non a rischio di vita». Auspicando in un nuovo risorgimento.