Neria De Giovanni
2 aprile 2012
L'opinione di Neria De Giovanni
Il ricordo di Antonio Tabucchi
Giorni fa a sera facendo zapping per rilassarmi dopo una lunga giornata di lavoro, ho visto l’inquadratura di un film con Marcello Mastroianni e subito ho pensato: ma questo è “Sostiene Pereira” un bellissimo film tratto dal romanzo di Antonio Tabucchi, che ho già visto molti anni fa. Ho guardato la programmazione televisiva sul giornale e in quel canale non era previsto questo titolo. Ho scoperto così che si voleva fare un omaggio ad Antonio Tabucchi, morto proprio in quella giornata del 25 marzo. La memoria mi è subita andata ad un lontano 1990. A Pisa avevamo un bellissimo premio organizzato e presieduto dalla compianta poeta Renata Giambene chiamato Premio Internazionale “Ultimo Novecento”.
Ogni membro della giuria portava una nomination alla discussione collegiale per l’approvazione di tutti. Il premio consisteva in un astrolabio d’argento, opera dell’artista Vittorio Minghetti, che ricordava lo strumento usato da Galileo Galilei proprio a Pisa. Ho proposto per il Premio Ultimo Novecento personalità di scrittori ed artisti a me vicini, fra tutti l’indimenticabile Maria Carta. Infatti l’albo d’oro dell’Ultimo Novecento era arricchito da personalità di grandissimo livello: ricordo che premiammo Vittorio Gassman per i suoi libri sulla depressione, Giorgio Albertazzi e Aroldo Tieri per le magistrali interpretazioni teatrali dei classici italiani, la poeta milanese Vivian Lamarque e la poeta cubana Juana Rosa Pita, ecc..
Nel 1990 fu la volta di Antonio Tabucchi che aveva preso casa proprio nelle campagne pisane e vi soggiornava, di tanto in tanto, allontanandosi dall’amata Lisbona dove era stato a lungo direttore dell’Istituto italiano di cultura. Ricordo che conversai a lungo con Antonio Tabucchi discutendo le linee della motivazione che la giuria mi aveva affidato il compito di redigere e leggere durante la premiazione avvenuta come sempre nella sala delle Baleari nel palazzo comunale di Pisa. Il suo parlare era sobrio e contenuto proprio come quello del protagonista del suo romanzo forse più famoso “Sostiene Pereira” appunto che racconta la vicenda di un mite giornalista letterario portoghese che sotto la dittatura di Salazar grazie ad un partigiano di origine italiana ha il coraggio di lottare contro quel regime. Anche Antonio Tabucchi fa parte dei miei ricordi di grandi intellettuali italiani che ho avuto la fortuna di incontrare grazie alla mia attività letteraria.
Ciao Antonio.
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