Luigi Coppola
3 aprile 2005
Papa, io c’ero
Cresce in tutto il mondo l’emozione per la morte del Papa
SASSARI – “….Juan Palo secundo tiene todo el mundo !….” La strofa martellante scandita in una processione insolita, mai vista prima, si snoda per le principali vie della capitale. Primavera 1985, domenica delle Palme di una Roma, illuminata dal primo sole della bella stagione, invasa da migliaia di ragazzi di tutto il pianeta. Prima generazione dei cosiddetti papa boys, che armati di gigantesche palme esotiche a misura d’uomo, scandiscono il coro coniato dai terribili spagnoli. Per la prima G.M.G. (giornata mondiale giovani). Chi scrive era da poco diciottenne, inviato con altri coetanei della parrocchia, di quel noto penitenziario di Poggioreale (Napoli), visitato cinque anni dopo dal Papa. Tre giorni scolpiti nella vita. Poche ore di sonno a Fiuggi per dare precedenza nella capitale ai più lontani provenienti dai cinque continenti. Da quell’osannante Domenica di Palme giubilari, nacquero i raduni di Santiago, Cezstocowa, Denver, Parigi, Manila, Tor Vergata, Sidney, Colonia 2005. Da allora i ragazzi del ’85, “giovani” quarantenni, cinquantenni del nuovo millennio, hanno lasciato il testimone ai ragazzi che hanno cantato la notte più lunga di Piazza S. Pietro. Quelli accorsi da Volla, Cagliari, Forlì e da tutte le regioni. Il loro spontaneo attaccamento al Santo Padre seguito dal 1995, ai microfoni di un’emozionata (giovane pure lei) Monica Maggioni, inviata RAI, questa volta arruolata nell’esercito sereno della pace. In Sardegna come tutte le terre che hanno conosciuto la Sua paterna presenza, è viva la partecipazione allo storico evento. Testimoniata dalla vitalità, ancora una volta dai più giovani. La classe elementare della scuola di Sassari ha partecipato alla no stop condotta da Franco Di Mare nell’ultimo sabato del Pontefice. Nella serata di oggi, domenica tre aprile il Vescovo di Sassari, Mons. P. Atzei, alle diciannove officerà una celebrazione in suffragio del Papa. Mai tante lacrime hanno rigato i volti di una sì gran porzione d’Umanità. A parte ogni commento o parola che seguirà nel futuro, su questa figura, resta fra le tante novità introdotte da questo Papa Magno, il nuovo compito affidato alla sofferenza umana. Un mistero che rende più attuali i versetti del Salmo: «…le lacrime sono il mio pane giorno e notte, mentre i miei nemici dicono: dov’è il tuo Dio?. Spera in Dio e tornerai a lodarlo…».
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