P.P.
27 gennaio 2012
La memoria dell´isola sul treno per Auschwitz
Da dodici anni si celebra in Italia il Giorno della Memoria per il settantesimo anniversario dall´apertura dei cancelli di Auschwitz. Quest´anno cento studenti sardi faranno visita al campo di concentramento
ALGHERO - Il 27 gennaio 2012, ricorre il sessantasettesimo anniversario dall’apertura dei cancelli di Auschwitz da parte dell’armata rossa. Da dodici anni si celebra in Italia il Giorno della Memoria, istituito il 20 luglio 2000. Per non dimenticare - in Europa e nel mondo - il tentativo di annientamento degli ebrei d’Europa perpetrato dal nazismo e dai suoi alleati, nel segno di una ideologia criminale che teorizzava la supremazia di uomini su altri uomini.
E' una parte della nostra storia collettiva che scuote le coscienze, spingendo le persone a chiedersi come possa essere potuto accadere. Per questo il 27 gennaio «sono organizzati cerimonie, iniziative, incontri e momenti comuni di narrazione dei fatti e di riflessione, in modo particolare nelle scuole di ogni ordine e grado, su quanto è accaduto al popolo ebraico e ai deportati militari e politici italiani nei campi nazisti in modo da conservare nel futuro dell’Italia la memoria di un tragico ed oscuro periodo della storia nel nostro Paese e in Europa, e affinché simili eventi non possano mai più accadere».
Anche la Sardegna ha pagato un prezzo alto nella secondaguerra mondiale: nella notte tra il 17 e il 18 maggio 1943, Alghero subì i bombardamenti che causarono morti, case distrutte e danneggiate. Gli altri centri maggiormente colpiti furono Porto Torres, Olbia, Carloforte, Cagliari. Non esistono statistiche ufficiali sulle perdite umane subite nell'isola ad opera dei bombardamenti alleati. Ricerche approfondite hanno calcolato oltre un migliaio di civili caduti, la cui morte è registrata nei pur lacunosi documenti ufficiali del periodo (863 a Cagliari, 58 ad Alghero, 13 ad Arbatax, 12 a Carloforte, 3 a Chilivani, 1 a Decimomannu, 83 a Gonnosfanadiga, 1 a Macomer, 28 a Monserrato, 22 a Olbia, 5 a Portotorres, 8 a Quartu, 3 a Sassari, 1 a Pabillonis, 3 a Villacidro).
“Se capire è impossibile, conoscere è necessario”, ha scritto Primo Levi, testimone e divulgatore dell’odissea e della tragedia degli ebrei italiani. I suoi libri sono un patrimonio di tutto il mondo, e uno degli strumenti di conoscenza di maggior valore. La sua prima opera ”Se questo è un uomo” esprime l’urgenza della testimonianza immediata del sopravvissuto. E' un'analisi fondamentale della composizione e della storia del Lager, ovvero dell'umiliazione, dell'offesa, della degradazione dell'uomo, prima ancora della sua soppressione nello sterminio, è il racconto di un viaggio all’inferno dove non tornarono più indietro un milione e duecentomila persone, vittime innocenti.
E’ fondamentale recuperare il senso della memoria, dunque, attraverso seminari, percorsi specifici sviluppati nelle scuole. Quest'anno cento studenti sardi - faranno visita al campo di concentramento di Auschwitz, massima espressione dell'odio razziale. Venticinque studenti selezionati da cinque istituti superiori di Sassari e 12 da tre scuole superiori della provincia partiranno il prossimo 3 febbraio, assieme a studenti della provincia di Cagliari e di quella del Medio Campidano, per affrontare un viaggio in treno nella storia e nella memoria.
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