Luigi Coppola
2 aprile 2005
Calcio a cinque, il rovinoso atterraggio dell’Alguer
Brusca frenata alla prodigiosa rimonta del calcetto d’Alghero. Dopo la sfortunata batosta di Senorbì, pesante passo falso casalingo col forte Sanluri. Dura solo 20’ la partita degli algheresi. Cadono nella trappola degli esperti ospiti
ALGHERO – “…Obrigado Alguer…” Grazie Alghero. Può essere la sintesi, certamente non uno sfottò, della forte compagine Audax Sanluri, capeggiata dal suo leader incontrastato, Dos Santos Rubini Glauber, “dieci pesante”. Capo cannoniere del torneo, suggella il match con una cinquina che non lascia molte attenuanti ai catalani, seppur travolti in un punteggio esagerato, rispetto ai valori espressi in campo. Nel venerdì più lungo del nuovo millennio, la tristezza è evidenziata dalle tribune rade. E’ accordato agli ospiti il rinvio di quindici minuti sull’inizio di gara, per permettere il riscaldamento sul campo precedentemente impegnato da altre attività agonistiche. Anche mister Toringo, giunge in ritardo, dimenticando pure i documenti personali. Evitato il rinvio della gara, si pensa ad un minuto di raccoglimento (per le condizioni del Papa), che non si farà. L’Alguer scende in campo bene. Parte forte col cinque di partenza che prevede oltre Cappiello fra i pali, Arena, Cossu e i Ba.Ba. Una sola punta pura (Adriano Bitti), consente al team algherese un maggiore filtro nel centro campo dove gli avversari sono fortissimi e puntate a rete, con tiri da fuori. Il risultato si vede. Le occasioni maggiori sono sventole da lunga distanza, fra cui una micidiale di Cossu al 10’, timbra l’incrocio dei pali difesi da Figus. L’Audax risponde con Urpi e De Mello che aprono il campo rispettivamente a sinistra e a destra. Permettendo spazi al centro dove i due brasiliani Nunhos Lorenzoni e la stella Glauber tessono trame, collezionando falli e conseguenti tiri piazzati.
Su questa semplice e spietata strategia, si consuma un incontro durato solo venti minuti. Tanti ne trascorrono sino a quando l’Alguer, passato in vantaggio al 12’ col gladiatore Bitti Adriano, non ha definitivamente ceduto alla trappola degli avversari, favoriti da un arbitraggio quanto meno inadeguato. Se un episodio, peraltro ingiustificato di Massimo Serra (reagisce platealmente all’espulsione, tirando la casacca all’arbitro), non può giustificare la differenza tecnica agonistica delle squadre in campo, è giusto evidenziare il bel gioco dei catalani, pronti a misurarsi tecnicamente, meno a tenere sul piano nervoso. Non ha avuto problemi Glauber, sudamericano dal sangue freddo a realizzare il pareggio sul primo tiro libero (conseguente il pasticcio Serra) e speculare con i compagni una tensione psicologica che ha spappolato i padroni di casa. Troppe scorrettezze in campo per una partita che è sfuggita di mano anche alla coppia arbitrale. Se il rosso di Serra è apparso ovvio, più per le sue proteste rispetto al fallo, incomprensibile il festival dei gialli successivi (costati l’espulsione anche al capitano Angelo) che hanno frammentato ancor di più l’incontro, rischiando anche la ressa del pubblico inviperito. Nella saga delle sanzioni, misterioso l’allontanamento dell’allenatore algherese al 24’ della ripresa, reo di presunte ingiurie all’arbitro (stava discutendo col suo collega, Di Antonio, la possibilità di soccorrere i “feriti” a terra, nell’arena di battaglia). Difficile assegnare la “palma” dell’intervento più brutto: Pittalis ha fatto del suo “meglio” scalciando Glauber già a terra, (solo ammonito); Cossu, il più lucido in campo, abbatte da tergo (risparmiato l’ennesimo giallo o rosso) De Mello, colpevole di palleggi da capogiro. E’ triste ridurre una gara sportiva ad un bollettino disciplinare. L’Audax dimostra di meritare la classifica in dote, confermandosi seconda forza del torneo alle spalle della capolista Asseminese, vittoriosa sul Trexenta Senorbì. Resta al mister Toringo, solo a lui, raccogliere i cocci dei ragazzi e rimetterli in sesto per la prossima trasferta o ennesimo miracolo del prossimo venerdì nel cagliaritano. Prima d’ammirare le squadre ospiti alla Cunetta, n’abbiamo conosciuto le loro società: presidente, dirigente accompagnatore, allenatore, riconoscibili se non altro dalle divise sociali o dai pulman al seguito. Aspettiamo ancora di conoscere l’Alguer calcio a cinque. Ovviamente la struttura (se c’è) all’origine degli splendidi ragazzi e del suo afono allenatore.
Nella foto da sinistra: Glauber, Urpi, gli arbitri, Ang.Bitti
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