Adn
23 gennaio 2012
Liberalizzazioni, farmacie verso lo sciopero
Proclamato lo stato di agitazione e verso lo sciopero il 1° febbraio. Federfarma: Si ascoltino le ragioni della categoria sugli elementi inaccettabili come il quorum, le prelazioni a favore dei comuni e l´aperture in deroga
![Liberalizzazioni, farmacie verso lo sciopero](https://www.alguer.it/img/0041_2003.jpg)
ALGHERO - Farmacisti verso lo sciopero contro le liberalizzazioni varate dal governo Monti. Federfarma ha proclamato lo stato di agitazione e ha stilato un piano di risposta al decreto che per la categoria contiene provvedimenti «inaccettabili».
Bisogna «effettuare urgentemente un incontro con i Capigruppo parlamentari e con i rappresentanti di governo e Regioni, perché – si legge nel documento stilato dalla Federazione nazionale dei titolari di farmacie - si ascoltino le ragioni della categoria sugli elementi inaccettabili (quorum, prelazioni a favore dei comuni, aperture in deroga); programmare giornate di sciopero: la prima per il giorno 1 febbraio, altre in data da definirsi, in assenza di esiti positivi del confronto».
Secondo l'Assemblea nazionale straordinaria di Federfarma «le misure concernenti il servizio farmaceutico inserite nel provvedimento del governo in materia di liberalizzazioni provocheranno il deterioramento della qualità del servizio offerto, fino al collasso del sistema». Per questo «proclama lo stato di agitazione sindacale della categoria e conferisce mandato al Consiglio di presidenza, di pianificare le risposte sindacali», incontrando prima Parlamento, Governo e Regioni e successivamente, in assenza di risposte, scioperando.
Federfarma intende «effettuare gli opportuni approfondimenti legali, per verificare gli estremi di impugnazione sotto il profilo della legittimità costituzionale» del decreto sulle liberalizzazioni approvato ieri in Consiglio dei ministri. Intanto da Palzzo Chigi arriva una precisazione in merito al capitolo riguardante la vendita dei farmaci di fascia C che «per mero errore materiale» era finito nel comunicato stampa relativo ai lavori del Consiglio dei ministri «che viceversa non ha formato oggetto di deliberazione da parte del Consiglio dei ministri».
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