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Adn 20 gennaio 2012
Benzinai pronti a 10 giorni di sciopero
Gestori degli impianti di carburanti in stato di agitazione. L´annuncio di Faib Confesercenti e Fegica Cisl: «Le date saranno indicate e rese note se e non appena le bozze di decreto circolate in queste ore dovessero trovare conferma»
Benzinai pronti a 10 giorni di sciopero

ALGHERO - Faib Confesercenti e Fegica Cisl hanno dichiarato «l'immediato stato di agitazione e la chiusura per sciopero degli impianti stradali ed autostradali di 10 giorni». Le date «saranno indicate e rese note se e non appena le bozze di decreto circolate in queste ore dovessero trovare conferma».

Alla fine il governo, spiegano in una nota congiunta Faib Confesercenti e Fegica Cisl, «fa retromarcia su tutta la linea di fronte alla potente lobby dei petrolieri, i cui privilegi non vengono neanche scalfiti ma persino rafforzati dalle misure che sono in procinto di essere varate. Nessun impianto 'multimarca', così come anche l'Antitrust aveva recentemente chiesto». Nessuna libertà, rilevano, «per i gestori di rifornirsi sul libero mercato alle condizioni più convenienti per poter dare agli automobilisti italiani prezzi più bassi dei carburanti. Automobilisti che, insieme ai gestori, sono i veri gabbati dalla solita politica degli annunci».

Il governo, aggiungono Faib e Fegica, «si limita a gettare fumo negli occhi dell'opinione pubblica 'liberando' solo chi è già libero, cioè i proprietari: alla fine il provvedimento non riguarda più di 500 impianti su 25.000. Per il resto, il controllo dei petrolieri sull'intera filiera, 'dalla culla alla tomba', che consente loro di mantenere in Italia i prezzi più alti d'Europa, viene completato definitivamente con un regalo inaspettato: ogni compagnia potrà fissare le condizioni contrattuali che vuole, con ogni singolo benzinaio, senza nessuna tutela, nessuna contrattazione, nessuna mediazione collettiva».

Il risultato finale, sottolineano Faib e Fegica, «è che il governo consegna al nostro Paese una distribuzione carburanti ancora più ingessata, difendendo e rafforzando gli interessi e le rendite di posizione dei monopolisti, ingannando gli automobilisti che sono condannati a pagare prezzi sempre più alti»''



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