Adn
17 dicembre 2011
Meno cicogne e più divorzi nel BelPaese
Nel 2010 oltre 6 mila ´cicogne´ in meno, mentre aumenta l´età in cui le donne diventano madri; aumentano le separazioni e i divorzi: è cio´ che emerge da un´indagine Istat
![Meno cicogne e più divorzi nel BelPaese](https://www.alguer.it/img/neonati-ss-909000.jpg)
ALGHERO - Sempre meno 'cicogne' in Italia mentre aumentano gli anziani, si infoltiscono le fila della popolazione straniera residente, e diminuiscono i matrimoni. E' quanto emerge dall'annuario statistico 2011 dell'Istat. Continua il calo delle nascite che segnano una nuova battuta d'arresto (dai 568.857 nati vivi del 2009 ai 561.944 del 2010), un risultato che riguarda indistintamente tutta la Penisola. Alla fine del 2010, il nostro Paese conta 60.626.442 residenti, circa 286.000 in più rispetto all'anno precedente. Questo incremento si deve al saldo attivo del movimento migratorio (+311.658 unità) che, pur in calo, neutralizza l'effetto negativo del saldo naturale (-25.544 unità).
Gli stranieri residenti in Italia hanno infatti superato quota 4,5 milioni, sono il 7,5% della popolazione totale e provengono per la maggior parte dall'Unione europea (29,2%), dall'Europa centro-orientale (24,0%) e dall'Africa settentrionale (14,9%). Si tratta per lo più di una popolazione giovane: quasi la metà dei cittadini stranieri ha un'età compresa fra i 18 e i 39 anni, mentre oltre uno su cinque è minorenne. L'Italia continua dunque ad essere un Paese con i 'capelli grigi'. A fine 2010 un residente ogni cinque ha più di 65 anni e gli ultraottantenni sono ormai il 6% della popolazione. L'indice di vecchiaia (rapporto tra la popolazione con più di 65 anni e quella con meno di 15) raggiunge il valore di 144,5 a livello nazionale; tuttavia, mentre il processo di invecchiamento prosegue nel Mezzogiorno (che tuttavia resta la ripartizione con maggiore equilibrio fra giovani anziani), nelle altre aree del Paese si registra un lieve calo. Stabile risulta la graduatoria internazionale (dati 2009): la Germania, con un indice pari a 150,2, si conferma il paese con la struttura per età più 'vecchia', seguito da Italia (144), Grecia (131,9) e Bulgaria (129,2).
Le italiane diventano madri sempre più tardi, confermandosi le più 'vecchie' d'Europa: 31,1 anni è l'età media al parto nel nostro Paese, il valore più alto dell'Ue27 dopo quello dell'Irlanda (31,2), contro il 29,4 del Regno Unito e il 29,9 della Francia, solo per citare due fra i paesi più grandi dell'Unione. Stabile invece la fecondità: nel 2010 il numero medio di figli per donna si attesta a 1,41, lo stesso valore dell'anno precedente. Si conferma, quindi, l'arresto della crescita che si era avuta successivamente al 1995 (1,19 figli per donna). All'interno della Ue a 27 Paesi, Irlanda e Francia sono in cima alla graduatoria con, rispettivamente, 2,1 e 2 figli per donna, mentre l'Italia, pur posizionandosi nella parte medio-bassa della classifica, è comunque sopra Spagna (1,40), Austria (1,39), Germania (1,36) e Portogallo (1,32) e alcuni paesi dell'Est europeo (Polonia, Ungheria, Romania e Lettonia). Nel nostro paese, inoltre, ci si sposa sempre meno: prosegue infatti, anche nel 2010, il trend discendente della nuzialità registrato dopo la ripresa del 2007. Con oltre 13.000 matrimoni in meno celebrati (217.185), il tasso di nuzialità scende dal 3,8 al 3,6 per mille. Il matrimonio religioso resta la scelta più diffusa in tutta la Penisola (63,1%): nelle regioni meridionali la percentuale sale al 77,6%, contro il 51,4% del Nord e il 55,1% del Centro.
Aumentano separazioni e divorzi. Per quanto riguarda le separazioni si registra un aumento del 2,1% (per un totale di 54.456 nel 2009) e per i divorzi dello 0,2% (pari a 85.945). Dunque nel 2009, per 1.000 matrimoni si contano 297 separazioni e 181 divorzi. Cresce anche l'affido condiviso, che rappresenta la soluzione prevalente dei casi di separazione (86,2%) e dei divorzi (68,5%); specularmente, scende il ricorso alla custodia esclusiva dei figli alla madre (12,2% delle separazioni e 28,3% dei divorzi). I figli minori coinvolti sono 62.663 nelle separazioni e 25.734 nei divorzi.
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