Red
11 novembre 2011
Cici Peis in mostra a Milano
La mostra, presentata dal critico Emanuela Torri, composta da 50 opere, sarà visitabile fino al 27 novembre presso la Galleria l´Isola d´Arte dell´Associazione Sassetti Cultura in via Volturno
ALGHERO - Il 16 novembre, alle 18, presso la Galleria l'Isola d'Arte dell'Associazione Sassetti Cultura in via Volturno, 35 a Milano, inaugurerà la personale di pittura "La Mia Sardegna", dell'artista algherese Cici Peis. La mostra, presentata dal critico Emanuela Torri, composta da 50 opere, sarà visitabile fino al 27 novembre dalle 16.00 alle 19.00. Emanuela Torri ha anche scritto una sentita presentazione contenuta in un'antologia dell'artista, recentemente pubblicata con il contributo anche della Fondazione Laconi.
I quadri di Cici Peis sono una piccola camera delle meraviglie che racchiude sogni, sguardi, scene di vita quotidiana, storie sentite e storie vissute. Opere d’arte e soggetti naturali sembrano le quinte di un teatro animato da uomini e donne che ci invitano a cogliere, anche solo per un attimo, l’emozione dentro il loro sguardo. Le immagini della rassegna costituiscono i vari tasselli di una narrazione vitale con il potere di toccare e arricchire la sensibilità di chi le incontra. Il racconto si arricchisce di ingredienti magici: le reti da pesca trattengono pensieri che il mare ingloberebbe, appaiono scenari dove la terra crea spontaneamente e il pennello di Cici riesce a rendere eterni. Il potere immaginale di Cici è quello che attraverso l’arte e le tradizioni si possano affinare l’attitudine a interpretare il mondo che ci circonda, la voglia di esprimersi, di capire gli altri, in altri termini la meraviglia dell’arte, della natura e della storia locale. Colori terrigni emergono da tele capaci di rivelarci l’attaccamento a una terra di straordinaria bellezza. Visioni letterarie scorrono sulle opere, si lasciano cogliere e catturare da sguardi dal sapore effimero, si ritirano tra i linguaggi visivi di un artista che con la sua umanità riesce a trasmetterci il suo grande amore per la pittura. L’artista si riprende il suo sogno, il mito e le immagini ritorna alle origini e ci invita a un cambio di prospettiva. Le opere articolano passato e futuro, unione tra carne e vista, terreno e decadenza, vulnerabilità e forza. La dimensione artistica permette grande spazio all’immaginazione di sguardi, di contatti fugaci, di intimità voluta e altrettanto volutamente negata. Può l’arte di Peis essere così puntuale, così delimitata a pochi attimi eppure così intensa da lasciare il ricordo di quelle vertigini per sempre, preziosa perché effimera, fugace ed eterea?
Un’esperienza silenziosa e totalizzante. Una mera “contemplazione”.
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