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Adn 27 ottobre 2011
Pressione fiscale al 44% è record
Il capo dell´area ricerca economica di Palazzo Koch, Daniele Franco, ha presentato le stime alle commissioni bilancio di Camera e Senato: meglio intervenire sull´Ici che introdurre una patrimoniale
Pressione fiscale al 44% è record

ALGHERO - «La pressione fiscale raggiungerà un massimo storico nel 2012, arrivando al 44%, con l'attuazione della clausola di salvaguardia contenuta nella delega fiscale». Lo riferisce il capo dell'area ricerca economica di Bankitalia, Daniele Franco. Nella Nota di aggiornamento al Def, ricorda Franco nel corso dell'audizione sul ddl stabilità nella commissioni Bilancio di Camera e Senato, l'incidenza sul prodotto delle entrate aumenta nel biennio 2012-13 (rispettivamente al 47,9 e 48%), per poi ridursi nel 2014 (al 47,8).

La pressione fiscale salirebbe dal 42,3% del 2010 al 42,7 nel 2011 e dal 2012 si attesterebbe su valori intorno al 43,8%, un massimo storico (nel 1997 essa aveva raggiunto il 43,6% del pil). Le stime, spiega Franco, «non includono gli effetti dell'attuazione della delega fiscale e assistenziale (ovvero dell'applicazione della relativa clausola di salvaguardia), che potrebbero determinare maggiori entrate fino a 0,2 punti di Pil nel 2012, 1,0 nel 2013 e 1,2 nel 2014». Va inoltre rilevato, aggiunge Bankitalia, «che gli enti decentrati potrebbero disporre aumenti del prelievo per compensare i tagli apportati con le manovre estive ai trasferimenti dallo Stato».

Secondo Bankitalia è meglio intervenire sull'Ici che introdurre una patrimoniale. «Non sono personalmente favorevole alla patrimoniale. Forse - afferma Franco - sarebbe meglio pensare a una soluzione più ordinaria, che può essere operare sull'Ici rivedendo i valori catastali e introducendo una qualche forma di progressività». «Appare opportuno completare il processo di riforma delle pensioni rimuovendo gradualmente le residue disparità di trattamento tra le diverse categorie di lavoratori e le diverse generazioni», afferma inoltre Franco.

In ogni caso la sfida più urgente è aumentare il potenziale di crescita dell'economia. Le nuove misure annunciate dal governo «rispondono a questa esigenza», riferisce ancora Franco. Da molti anni, osserva, «la crescita economica è in Italia inferiore a quella degli altri paesi dell'Unione europea». I problemi di crescita dell'economia, sottolinea Bankitalia, «sono percepiti come un forte limite alla solidità finanziaria del Paese».

Il riequilibrio dei conti pubblici deve pertanto ''associarsi a una politica economica volta al rilancio delle prospettive di crescita''. Le nuove misure annunciate dal Governo, sottolinea Franco, ''rispondono a questa esigenza''. Le perduranti tensioni nei mercati finanziari richiedono ulteriori azioni che segnalino la determinazione nel perseguire gli obiettivi congiunti di solidità dei conti pubblici e di una crescita soddisfacente. In questa direzione muovono i nuovi provvedimenti annunciati dal Governo. L'esigenza di completare le misure estive, ricorda Bankitalia, ''era stata già sottolineata in precedenti testimonianze della Banca d'Italia''. Gli interventi annunciati vanno nella direzione auspicata anche se ''non abbiamo avuto ancora modo e di esaminare i dettagli'' contenuti nella lettera dell'Italia che è stata presentata all'Ue, spiega Franco




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