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S.A. 12 ottobre 2011
L´era della digitalizzazione arriva in carcere
L’iniziativa, che beneficia di uno stanziamento di circa 2,5 milioni di euro punta ad accrescere le competenze informatiche dei detenuti, "mandando in pensione" i vecchi archivi storici
L´era della digitalizzazione arriva in carcere

CAGLIARI - Si concretizza il progetto di dematerializzazione degli archivi storici delle ex-colonie penali e la creazione di centri di digitalizzazione negli istituti di pena della Sardegna. L’assessore degli Affari generali, personale e riforme della Regione, Mario Floris, ha siglato l’intesa con il Provveditorato regionale dell’amministrazione penitenziaria, gli Archivi di Stato di Cagliari e Sassari e i rappresentanti della Conservatoria delle Coste della Sardegna, degli Enti Parco dell’Asinara e di Porto Conte e il Comune di Castiadas.

L’iniziativa, che beneficia di uno stanziamento di circa 2,5 milioni di euro sui fondi Por Fesr 2007-2013, punta ad accrescere le competenze informatiche dei detenuti, favorendo processi di inclusione sociale in linea con le politiche portate avanti dalla Regione. «In linea con la strategia della Giunta di rafforzare il collegamento tra enti e cittadini per l’abbattimento del divario digitale infrastrutturale - ha spiegato l’assessore Floris - sono previsti corsi di alfabetizzazione informatica rivolti, in particolare, alla digitalizzazione del patrimonio archivistico custodito nelle carceri dell’isola».

L’intervento, che sarà realizzato in due anni, consentirà anche ai soggetti sottoposti a provvedimento dell’Autorità giudiziaria, di accedere a Internet e di sfruttare le potenzialità dello strumento informatico nell’ottica di un reinserimento lavorativo. Nella fase iniziale, con il coinvolgimento di una trentina di detenuti, si procederà alla dematerializzazione dei documenti presenti nelle tre ex colonie penali dell’Asinara, Tramaglio e Castiadas che, per la loro importanza e per l’interesse storico e sociale, consentono di ricostruire la vita negli istituti di pena tra la fine dell’ottocento e la metà del secolo scorso.

«I detenuti, affiancati da personale esperto, dovranno inoltre realizzare ricostruzioni virtuali tridimensionali delle ex-colonie, visite guidate e panorami virtuali dei tre siti - ha aggiunto l’esponente della Giunta Cappellacci – per valorizzarne il patrimonio architettonico e naturalistico e renderne fruibili i contenuti tramite i portali tematici della Regione, e in particolare all’interno della digital library, e l’inserimento all’interno dei portali degli enti coinvolti nel progetto».



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