ORISTANO - A partire dal 14 ottobre, lo scrittore e poeta americano, Paul Polansky, sarà in Sardegna e il 19 terrà un recital nel salone dei ricevimenti della piscina comunale di Villanova Truschedu, con inizio alle 19,00. Polansky è una sorta di personaggio leggendario che, dopo aver condotto una vita avventurosa, ha deciso di stabilirsi nei Balcani e si definisce, voce dei senza voce, e voce degli esclusi, oltre che megafono poetico del popolo più maltrattato e oppresso della storia: quello rom. Il suo viaggio di studio, di conoscenza e d'impegno, è iniziato indagando sullo sterminio nascosto delle popolazioni zigane, trucidate nei campi di concentramento nazisti dell'est Europa: un vero olocausto nascosto.

Da allora, pian piano è entrato sempre più in contatto con le diverse popolazioni rom, che dopo l'esplosione del Kosovo, vengono espulse dalle città e trovano rifugio in terribili campi profughi organizzati dalle Nazioni Unite, che lo incaricano di essere loro intermediario. Per questo, Polansky ha deciso di vivere nei campi rom del Kosovo e di denunciare con ogni mezzo il genocidio che si sta consumando tra l'indifferenza del mondo occidentale. Nel 2004 Polansky è stato anche insignito dal Premio Nobel, Gunther Grass, del prestigioso Human Rights Award, della città di Weimar, in Germania.

Nel 2009, Multimedia Edizioni - Casa della poesia, pubblica il suo libro Undefeated (Imbattuto), una grande antologia curata e tradotta da Valentina Confido, che raccoglie il suo lavoro poetico degli ultimi decenni, con testi introduttivi di Jack Hirschman e Valentina Confido.
La testimonianza, l'impegno, il lavoro e gli scritti di Polansky, meritano certamente attenzione, soprattutto dopo i numerosi episodi di intolleranza che stanno accadendo in Europa e nel nostro Paese.