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Ad 8 ottobre 2011
Fitch declassa l´Italia, altro stop
Così l´agenzia spiega il declassamento: «l´iniziale risposta esitante del governo al rischio di contagio ha eroso la fiducia del mercato nella sua capacità di condurre in modo efficace l´Italia attraverso la crisi dell´Eurozona»
Fitch declassa l´Italia, altro stop

ROMA - L'agenzia Fitch ha annunciato di avere tagliato il rating sul debito dell'Italia da AA- ad A+, con un outlook negativo. Il taglio, spiega l'agenzia in una nota, «riflette l'aggravarsi della crisi dell'Eurozona con un notevole choc economico e finanziario che ha indebolito il profilo del rischio sovrano dell'Italia».

L'agenzia ricorda di avere già in precedenza indicato come a livello europeo «una soluzione credibile e generale della crisi sia tecnicamente e politicamente complessa e richieda molto tempo per essere applicata così da guadagnare la fiducia degli investitori». Quanto all'Italia, si precisa, «l'alto livello di debito pubblico e le esigenze di finanziamento del debito, assieme a un basso livello di crescita potenziale rendono l'Italia particolarmente vulnerabile a choc esterni».

Per Fitch la recente manovra di bilancio «ha rafforzato in modo sostanziale lo sforzo di consolidamento fiscale». Tuttavia, si aggiunge, «l'iniziale risposta esitante del governo al rischio di contagio ha eroso la fiducia del mercato nella sua capacità di condurre in modo efficace l'Italia attraverso la crisi dell'Eurozona». L'agenzia riconosce che «il profilo di credito sovrano dell'Italia resta relativamente forte, sostenuto da una posizione di bilancio più favorevole rispetto a molti paesi europei o con altro rating».

L'Italia, si precisa, "è solvente nel debito sovrano e come nazione" e potrebbe contare sul "sostegno della Bce e dell'Efsf e dell'Fmi per impedire una crisi di liquidità". Fitch prevede che il governo italiano rispetti nel 2011 gli obiettivi di un deficit pari al 3,9% del Pil con un surplus primario vicino all'1%, nel quadro di un aggiustamento fiscale che è "raggiungibile", anche per via dei benefici ottenuti con la riforma previdenziale. Inoltre, si sottolinea "l'indebitamento del settore privato è modesto e il debito estero non è eccessivo".

Dopo aver confermato le stime dei giorni scorsi sugli scenari fiscali dei prossimi anni, Fitch osserva comunque come «se gli obiettivi fiscali di breve termine sono raggiungibili, le misure fiscali non comportano una più fondamentale riforma delle finanze pubbliche e comportano uno spostamento da una aggiustamento fiscale basato sulle entrate e non sulla spesa». «Una maggiore enfasi su una riforma fiscale strutturale - si legge nella nota firmata dal capo analista David Riley - rafforzerebbe la fiducia sul raggiungimento di un ampio surplus di bilancio per molti anni, oltre ad accrescere la produttività e il potenziale di crescita dell'economia" italiana».

Nella foto: il ministro Tremonti e il premier Berlusconi



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