ALGHERO - Dopo anni d'inspiegabile immobilismo, fatto di mancata gestione, totale disinteresse e nessun controllo da parte degli enti preposti, il campo Rom alle porte di Fertilia è diventato una vera e propria bomba ecologica. Quintali di rifiuti ferrosi, rame, bombole esauste. E poi elettrodomestici, arredi e sanitari. Oggi, improvvisamente e finalmente, ci si accorge del degrado in cui versa perfino la pineta dell'Arenosu, adiacente alla baraccopoli. Eppure le pagine di cronaca locale sono piene di denunce e reportage sullo scempio in corso a Fertilia. Solo Alguer.it, in occasione di ogni cambio di stagione (pioggia e sole), dedica spazio alle condizioni degradanti in cui vivono i Nomadi.

Settembre 2011, una data da ricordare. Si accende la macchina preferita dalla politica, anche catalana: lo "scarica barile". Il sindaco, in carica da nove lunghi anni, accusa l'agenzia Laore di non mettere a disposizione un terreno idoneo alla realizzazione di un nuovo e moderno Campo; Laore (il cui direttore da qualche mese è l'algherese Antonello Usai dell'Udc) rispedisce al mittente le accuse, invitando Marco Tedde a «non cercare scuse per giustificare i suoi fallimenti». Sindaco che, a sua volta, etichetta come «sterili polemiche» quelle sollevate, oltreché da Laore, anche dal Comitato di Quartiere di Fertilia. Giuliani che, stufi di respirare fumi e vivere nella sporcizia, hanno spedito in Procura e Prefettura una lettera di denuncia sul degrado in cui versa l'Arenosu, ipotizzando perfino danni per la salute.

Le immagini dell'area prescelta per il nuovo campo. In questo confuso contesto s'inserisce l'ultimo annuncio di Sant'Anna: «Disponibili circa 560 mila euro, somma che verrà destinata all’esproprio dell’area e alla realizzazione delle strutture per il nuovo Campo Rom». L'area individuata (nelle foto) si trova proprio adiacente alla Pineta e insisterebbe in parte su un terreno privato, in parte riconducibile proprio alla Laore. Area situata davanti al bivio per l'aeroporto, sempre sulla strada per Santa Maria la Palma, a due passi da alcune strutture alberghiere. Dimenticato, senza giustificazione pubblica, un vecchio terreno su cui il comune aveva già avanzato un frazionamento nella zona La Fighera (vecchia strada Fertilia-aeroporto).

L'area prescelta, salvo ripensamenti, sarebbe fronte strada. Scelta giustificata dall'amministrazione per ovvi motivi di integrazione («vogliamo che la comunità Rom viva alla luce del sole, e che il campo non sia nascosto», ha precisato il Sindaco). A questo punto però, oltre ai malumori che tale scelta genererà in futuro, sorgono enormi dubbi dettati esclusivamente dall'analisi dei fatti e dalle enormi carenze evidenziate finora. Come può questa pubblica amministrazione garantire che nel nuovo campo vengano rispettate le più elementari regole igieniche se non è riuscita nel compito fino a oggi? E poi, ma è davvero necessario che si pensi ancora a nuovi campi Rom come strumento d'integrazione, piuttosto che studiare e attuare politiche sociali diverse? Di questo passo, c'è il rischio che il nuovo campo nasca già come nuovo ghetto Rom.