S.A.
1 settembre 2011
A Stintino ricercatori da tutto il mondo
Si riunisce il comitato di redazione del "Journal of Infection of developing countries", che sostiene la collaborazione tra ricercatori di vari ambiti
STINTINO - Dal 7 al 9 settembre Stintino ospiterà per la seconda volta il meeting del comitato di redazione della rivista internazionale on line e open access "Journal of Infection of developing countries". La riunione del comitato scientifico, che si terrà nella sala consiliare al primo piano della Casa comunale, in via Torre Falcone, ha il patrocinio del Comune.
Il giornale, al suo quarto anno di attività, è nato per iniziativa di ricercatori ed esperti sia di Paesi in via di sviluppo che di altri impegnati negli interventi di Cooperazione Internazionale. E' diretto dal Salvatore Rubino, docente ordinario di Microbiologia all’Università di Sassari, e ha lo scopo di sviluppare competenze e infrastrutture in grado di far crescere tecnicamente e scientificamente i ricercatori dei Paesi in via di sviluppo e di elevare, nel contempo, la loro capacità di conoscere e affrontare in modo efficace i problemi sanitari legati alle malattie trasmissibili.
L’ interdisciplinarità è il carattere distintivo del Jidc che sostiene la collaborazione tra ricercatori di vari ambiti: sanità animale, umana, ambientale, alimentare, per contribuire alla soluzione dei tanti problemi medico-sanitari creati dalle malattie trasmissibili che attentano alla salute e alla vita delle popolazioni dei Paesi in via di sviluppo. Ma, capaci, nell’era della globalizzazione, di mettere a rischio la salute globale.
Alla riunione di Stintino parteciperanno delegati provenienti dalla Turchia, Cina, Bosnia-Erzegovina, Grecia, Canada, Gran Bretagna, Spagna, Svizzera. La sede redazionale è localizzata in Sardegna, all’Università di Sassari e ha una sede stagionale a Stintino, oltre che sedi regionalei a Valladolid (Spagna), Toronto (Canada), Shantou (Cina), Istanbul (Turchia). Londra (Gran Bretagna). Nello scenario internazionale il Mediterraneo è divenuto l’area di contatto e di convergenza tra l’Europa nel suo complesso, il Medio Oriente e l’Africa, un’area privilegiata e preferenziale per i rapporti di cooperazione scientifica internazionale.
In questo contesto la Sardegna, grazie alla sua collocazione geografica posta proprio al centro del Mediterraneo occidentale e alla sua equidistanza tra Europa e Maghreb ha le potenzialità per diventare un importantissimo interlocutore, la cerniera di raccordo, il fulcro di una serie di scambi tra i paesi industrializzati del Nord Europa e i paesi del cosiddetto terzo mondo, soprattutto quelli emergenti del Nord Africa, che attualmente stanno attraversando una crisi politica.
La Sardegna e Stintino in particolare, si candida a diventare la sede ideale di importanti iniziative di rilievo internazionale, soprattutto in quei settori che più accomunano i paesi del Mediterraneo dal punto di vista delle discipline emergenti della scienza (biomedicina, biotecnologie, ambiente) e della tecnologia (soprattutto informatica), e che possono contribuire in larga misura al progresso non solo della nostra isola, ma anche dei Paesi in via di sviluppo che si affacciano nel Mediterraneo (Nord Africa e Medio Oriente).
Nella foto: Antonio Diana
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