Alguer.it
Notizie    Video    Alguer.cat   
NOTIZIE
SardegnaTurismo Alguer.it su YouTube Alguer.it su Facebook
Alguer.itnotiziealgheroAmbienteReferendum › Da Sant´Agostino: «Si per il no al nucleare»
S.A. 13 maggio 2011
Da Sant´Agostino: «Si per il no al nucleare»
Un partecipato dibattito sul nucleare organizzato dal Comitato di Quartiere Sant’Agostino ha coinvolto la cittadinanza algherese sul referendum imminente per il nucleare. Interventi di medici e tecnici
Da Sant´Agostino: «Si per il no al nucleare»

ALGHERO - Sabato 7 maggio si è svolto un partecipato dibattito sul nucleare organizzato dal Comitato di Quartiere Sant’Agostino. Durante l’introduzione la moderatrice, Dott.ssa Paola Correddu, medico neurologo e membro dell’associazione ISDE (International Society of Doctors for Enviroment) ha sottolineato l’importanza del voto del 15-16 maggio con il quale i sardi decideranno se vogliono l’installazione di centrali nucleari in Sardegna e lo stoccaggio delle scorie radioattive.

L’invito dei promotori è quello «di recarsi in massa alle urne, per superare il quorum richiesto del 33%, e di votare SI per dire no alle centrali nucleari che hanno alti costi di costruzione, non risolvono il problema dell’abbattimento dei costi della bolletta elettrica, non ci liberano dalla dipendenza dai Paesi fornitori di petrolio, carbone e gas e ci gravano del problema delle scorie radioattive, altamente pericolose». «Questo referendum ha una valenza nazionale - sottolinea la Dott.ssa Correddu - è un privilegio per il popolo Sardo che potrebbe essere l’unico ad esprimersi sull’argomento vista l’incertezza del referendum nazionale, messo in dubbio dalla moratoria del Governo, su cui si attende la decisione della Consulta. I Sardi devono esprimere con forza la loro contrarietà al nucleare, anche perché l’isola già produce tutta l’energia di cui ha bisogno».

Con la relazione del dott. Isidoro Aiello, medico neurologo, Prof. Ordinario di Neurologia presso l’Università di Sassari, dal titolo “Da Cernobyl a Fukuscima”, si è ritornati a quel 26 aprile 1986 quando si verificò il più grave incidente nucleare della storia, quello di Cernobyl, caratterizzato da una fortissima esplosione che portò allo scoperchiamento del reattore n°4 e alla fuoriuscita di una nube
di materiale radioattivo, diffusasi per mezza Europa e giunta anche in Italia. Il rapporto ufficiale ONU stila un bilancio di 65 morti accertate per effetto diretto dell’esplosione e altre 4000 per patologie tumorali in un arco di 80 anni. Questo bilancio viene contestato dalle associazioni antinucleariste, fra le quali Greenpeace, che presenta una stima sino a 6 milioni di decessi su scala mondiale nel corso di 70 anni, contando tutti i tipi di tumori riconducibili al disastro, primi fra tutti tumori alla tiroide e tumori del sistema emolinfopoietico.

Con la relazione del Dott. Vincenzo Migaleddu, medico radiologo, coordinatore nazionale per l’area ricerca dell’associazione ISDE, fondatore e presidente di ISDE Sardegna, dal titolo “Pericoli futuri e
Pericoli presenti per la salute”, è stata fatta un’analisi dei rischi per la salute correlati alla presenza di una centrale nucleare, durante il normale funzionamento del reattore. Avere un deposito di scorie
significa lasciare una pesante eredità a migliaia di generazioni future.
«Si può morire di sviluppo - dice il Dott. Migaleddu - quando il diritto alla salute è contrapposto a quello del lavoro, e possiamo dire che “La Sardegna è bella da morire” visto che un report sullo stato di salute dei residenti nelle 18 aree a maggior impatto ambientale dell’isola, zone industriali e minerarie, grandi centri urbani, aree militari dove complessivamente vivono 950.000 persone, mostra come essi abbiano una minore spettanza di vita rispetto agli abitanti del resto dell’Italia.
La longevità è appannaggio solo della restante parte della popolazione sarda che vive nelle aree ambientali più preservate».

La parte conclusiva della serata è una proiezione sul futuro delle energie rinnovabili con l'intervento dell’Ing. Francesco Meloni che sulla Smart Grid, la rete intelligente di distribuzione dell’energia che rivoluzionerà il settore energetico così come internet ha rivoluzionato il settore della comunicazione. «Il principio è il medesimo spiega il tecnico - non più una rete unidirezionale che trasporta l’energia dai grandi centri di produzione ai consumatori, ma una rete bidirezionale in cui ognuno di noi riceve o distribuisce energia, il tutto in tempo reale. Un modello democratico di distribuzione di energia da fonti
rinnovabili, in cui ciascuno di noi è produttore e consumatore».



Hosting provider Aruba S.p.A. Via San Clemente, 53 - 24036 Ponte San Pietro (BG) P.IVA 01573850516 - C.F. 04552920482

La testata usufruisce del contributo della Regione Sardegna Assessorato della Pubblica Istruzione, Beni Culturali, Informazione, Spettacolo e Sport
Legge regionale 13 aprile 2017 n. 5, art. 8 comma 13

© 2000-2025 Mediatica SRL - Alghero (SS)