Red
26 aprile 2011
Libia: Decimomannu strategica
Via libera anche dal Capo dello Stato ai bombardamenti mirati da parte dell´Italia. Ruolo chiave la base sarda di Decimomannu che da circa un mese ospita i velivoli degli altri Stati
ALGHERO - «L'ulteriore impegno dell'Italia in Libia - annunciato ieri sera dal presidente del Consiglio Berlusconi - costituisce il naturale sviluppo della scelta compiuta dall'Italia a metà marzo, secondo la linea fissata nel Consiglio Supremo di Difesa da me presieduto e quindi confortata da ampio consenso in Parlamento». Lo ha affermato il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, nel suo intervento all'incontro con gli esponenti delle Associazioni combattentistiche, partigiane e d'arma presso la sede dell'Associazione nazionale mutilati e invalidi di guerra.
Il presidente della Repubblica ha poi affermato che di fronte ai flussi migratori causati dai sommovimenti politici e sociali della sponda nordafricana «nulla sarebbe più miope, meschino e perdente, del ripiegamento su se stesso di ciascuno dei Paesi membri dell'Unione europea». «Anche oggi il presidente della Repubblica ha voluto sottolineare la continuità con gli impegni presi dall'Italia» ha detto il ministro della Difesa, Ignazio La Russa. E a chi gli chiedeva se sia necessario un nuovo voto parlamentare rispetto all'eventualità di ricorrere a bombardamenti in Libia, La Russa ha specificato che «sulla missione no, perché fin dall'inizio partecipiamo ad essa nell'ambito di un impegno teso a colpire strutture militari. Si tratta adesso - ha proseguito La Russa - di assumersi anche il compito di non sbagliare nell'utilizzo dei mezzi».
Immediata la reazione dell'Italia dei Valori alle parole del capo dello Stato. «Bombardare una Nazione non ci pare possa essere considerato uno sviluppo né naturale né costituzionalmente corretto - scrive in una nota Antonio Di Pietro - Né può valere l'ipocrita giustificazione che tutto ciò sarebbe già stato autorizzato dalle Nazioni Unite e dal Parlamento italiano. Infatti, l'Onu non ha mai avallato tale scelta e, soprattutto, le nostre Camere non hanno mai discusso, né approvato un provvedimento in cui c'era scritto, nero su bianco, di fare guerra ad un'altra nazione».
Decimomannu. Dal 19 marzo sono sulla pista sarda di Decimomannu i quattro aerei F18 dell'aeronautica spagnola, dal 24 marzo i sei F16 dell'Olanda e dal 27 marzo i 12 velivoli (sei Mirage e sei F16) dell'Aeronautica militare degli Emirati Arabi Uniti. Potrebbe però presto cambiare il ruolo strategico della base cagliaritana, se venissero schierati anche i velivoli dell'Aviazione militare italiana per azioni militari mirate al bombardamento di obiettivi specifici.
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